Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Monfalcone: tutto pronto per le "ronde". Il via libera da Prefettura e Comune.Si attua il decreto Minniti.


Prefettura di Gorizia  e Comune di Monfalcone hanno stipulato l'accordo in materia di sicurezza. La base di riferimento è il famigerato decreto sicurezza, Minniti del 2017. Come attuato dalle linee guida per l'attuazione della sicurezza urbana del 2018

Lo scopo è quello di tutelare l'ossessione di questo inizio secolo. Il decoro urbano. In nome del quale tutto pare essere oramai possibile.  
I volontari,così vengono chiamati, dovranno svolgere la loro attività gratuitamente, senza fini e scopo di lucro, dovranno essere formati dal Comune, è svolta la loro attività sotto il coordinamento della Polizia Locale. Il volontario dovrà solo ed esclusivamente prestare attività di osservazione e provvedere a segnalare alla polizia locale situazioni che possano "compromettere il decoro urbano, riferite in particolar modo all'arredo urbano, al verde pubblico, alle installazioni nei parchi, all'illuminazione stradale, ai fenomeni di randagismo, all'abbandono di rifiuti". 
Al volontario, si legge, non "spetta l'esercizio di alcun potere di accertamento, compreso l'accertamento dell'identità personale". I nuclei delle ronde, o meglio volontari per il decoro, potranno essere al massimo tre persone, di cui una almeno di età pari o superiore ai 25 anni, senza l'ausilio di veicoli e armi. Non potranno avere emblemi, colori, distintivi o simboli riconducibili anche indirettamente ai corpi di polizia e similari. Il patto avrà una durata di due anni. 


Marco Barone




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