Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Dal razzismo che non c'è sul caso Uliveto e Volley, ma che ha indignato, al pestaggio quasi ignorato di Brindisi



E' stata per buona parte della domenica la parola chiave più ricercata su Twitter. Uliveto. Ed il tutto è nato perchè qualcuno, in buona o cattiva fede, o per semplicismo, ha visto del razzismo dove del razzismo non c'era. Ma tutto frutto di fretta, casualità e pessima mano grafica. Per ragioni di spazio e per dare visibilità alla bottiglia ed al tricolore questa, la bottiglia, è stata collocata a sinistra per chi legge.

Ed ha coperto per casualità le ragazze di colore della nazionale italiana, tra cui, quella che potrebbe essere come una sorta di Ronaldo della Nazionale, visto che è la giocatrice più forte e quella di cui si è parlato di più in questi giorni  in una Italia dove per consolarsi per la batosta subita dal volley maschile ha ripiegato su quello femminile. Paola Egonu. 

Eppure per tutta la giornata il dibattito è stato focalizzato su ciò. Quando, invece, nel Paese dei cialtroni, un caso di razzismo violento vi è stato veramente. Ed è accaduto a Brindisi.

Un pestaggio in piena regola da ronde organizzate. E la parola Brindisi non era tra le più ricercate della rete. Il razzismo in Italia è un problema enorme, tanto che se abbiamo gli ispettori dell'ONU un motivo ci sarà. Ma il fatto che nel Paese in rete che poi è quello reale sia emersa maggiore se non esclusiva indignazione verso un caso di fantomatico razzismo, dove il razzismo non c'era,  e che per come trattato lede le battaglie contro il razzismo vero, mentre è passato inosservato o come una cosa da poco conto quanto successo a Brindisi, che comunque non ha suscitato lo stesso grado di interesse, ciò dovrebbe porre migliaia di interrogativi.

Marco Barone 

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