Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

A Ronchi i cittadini si mobilitano per dire no all'abbattimento di 60 tigli secolari


Nel programma lavori pubblici 2018/2010 si dice chiaramente che nella via Duca d’Aosta di Ronchi è previsto il completamento rifacimento marciapiede (tra via Mazzini e via Berini) e sostituzione di tutte le alberature stradali. Cioè 63 tigli secolari rischiano di essere abbattuti, con una sostituzione che dovrebbe riguardare solo una quarantina di alberi. Si parla di carpini, simili a quelli situati nella via D'Annunzio. Certamente non belli da vedere.
Ma non è tanto una battaglia per l'estetica ma per la difesa del verde pubblico quello che il comitato nato a Ronchi con il sostegno de circolo Zanutto di Legambiente di Monfalcone ha avviato a settembre, con l'adesione di decine e decine di cittadini. Il primo passo che farà il comitato sarà quello di avviare una petizione popolare con la quale in modo tanto sintetico quanto efficace si invita semplicemente il Comune di Ronchi a rispettare i tigli di via Duca D'Aosta diventati un simbolo della cittadina, tra le altre cose.
Alberi che potrebbero rientrare anche sotto la tutela della legge 10 del 2013, per quanto concerne gli alberi monumentali. E' emersa da parte del comitato la preoccupazione per lo stato della tenuta del verde pubblico a Ronchi, cittadina che paga sicuramente una grave carenza di dipendenti ma anche una incompresa visione e forse una mera assenza di progettualità sul verde. Non si sa se esiste un un censimento del verde, delle valutazioni, delle pianificazioni, come per esempio fatto dal vicino comune di Gradisca. così come più di qualcuno ha evidenziato la necessità di realizzare una commissione ambientale. Potrebbe Ronchi diventare il giardino della Bisiacaria, ma al momento deve fare i conti con il rischio di veder abbattuti  circa 60 tigli secolari. Stante le preoccupazioni come evidenziate dal comitato. Alberi che meriterebbero tutela, delle aiuole adeguate che ne possano garantire un maggior respiro e cura.
Il poeta francese Bobin scrisse che "i passeri volano via dal fogliame del tiglio come le parole dalla bocca di un saggio". Speriamo che questa saggezza sia propria di Ronchi.

Marco Barone

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