Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Trieste Airport se salta la privatizzazione salta la baracca?




Milionate di euro pubblici spesi per abbellire il pacchetto, renderlo più funzionale e appetibile nel mercato. Il pacchetto è pronto, a partire dal polo intermodale, che ovviamente a diversi mesi dalla sua inaugurazione è in stato di sofferenza,vuoto, e da uno scalo che è riuscito con la nuova gestione a sistemare i conti ed incrementare il valore di mercato dello scalo di Ronchi, l'unico del FVG, che si pone nel mezzo di altri scali che lo sovrastano a partire da Venezia, Treviso e Verona. Ad oggi lo scalo di Ronchi continua ad essere al primo posto tra gli aeroporti sotto un milione di passeggeri. Ma le rotte sono poche. Non pare essere una piazza appetibile. Fallita in modo clamoroso la prima vendita delle quote dello scalo, ora si è voluto soddisfare il mercato. Avranno il 55%, forse anche contributi pubblici. Uno scalo che vale nel suo complesso meno di un giocatore di calcio famoso e che non riesce a risollevarsi. Questo è il quadro. Ora visto che in FVG destra e sinistra governativa hanno percorso la stessa strada, quella della privatizzazione, rinunciando alla gestione pubblica, cosa faranno se i privati non vorranno sbarcare a Ronchi? Lo regaleranno? O salta tutta la baracca? Ed in tal caso che se ne farà di questo scalo? E di tutti i milioni di euro spesi?

Marco Barone

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