Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

E in FVG ritorna la fissazione per la fantomatica "famiglia naturale"

Hanno vinto le elezioni ma al voto si è recato meno del 50% del popolo avente diritto. Un dato politico enorme che delegittimerebbe qualsiasi operato di governo, ma in Italia si continua come se niente fosse fino a quando non si voteranno solo che tra di loro e per loro.

Qualcuno vorrebbe riportare il Paese ai tempi delle crociate? Magari sogna crocifissi in ogni ovunque possibile ed immaginabile? Chissà. Intanto è stato reso noto che negli intenti programmatici del nuovo corso leghista del FVG si  intende assegnare alla Regione un ruolo di primo piano nella definizione di percorsi mirati, anche sotto il profilo dell'organicità legislativa, per accrescere la centralità della "famiglia naturale" - ha precisato Fedriga - quale cardine della società." Famiglia naturale? E quale sarebbe? 
E quale sarebbe la famiglia innaturale? Facile immaginarlo. E qui, sul concetto di "naturale" ed "innaturale" si incentrerà una scontro di civiltà importante nella nostra regione. Dobbiamo prepararci a fare un viaggio nel tempo con la DeLorean?

Ma se qualcuno è nostalgico di altri tempi incompatibili con il progresso dei diritti umani e dell'evoluzione umana, farebbe prima costui a farsi un bel viaggetto nel tempo, potrà scegliersi il passato che vorrà, avrà l'imbarazzo della scelta, o no? 
Nella nostra Carta Costituzionale l'unico concetto che emerge di naturale è riferito allo status di famiglia, quando si parla di società naturale (e non famiglia naturale), intesa come entità autonoma rispetto allo Stato, nulla di più nulla di meno. Ogni altra interpretazione è totalmente fuorviante e finalizzata a perseguire altri intenti che nulla hanno da condividere con lo spirito antifascista e moderno della nostra Costituzione. Bastano tre secondi per cancellare quanto di faticoso conquistato in questi ultimi decenni. Non si deve arretrare in materia di diritti civili, umani neanche di un millimetro.

Marco Barone

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