Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

La storia del territorio. Quella grande sconosciuta che andrebbe studiata anche nelle scuole

Nell'intero arco del ciclo scolastico si arriverà ad accennare alla storia del '900, difficilmente verrà approfondita come quella romana, greca o medioevale. Fatto notorio, nulla di nuovo. Le conseguenze di tutto ciò le vediamo quali sono. Ignorare cosa è stato il '900 di cui noi siamo piena espressione, significa non conoscere noi stessi prima di tutto, non conoscere le storie delle nostre famiglie. Nelle famiglie non si parla più o si racconta sempre con minor interesse un passato oramai finito nei cassetti del dimenticatoio. Mancano gli stimoli oltre che il dialogo. Le ragioni od i torti hanno mille cause. Poi trovi che qualcuno per sfregio o mera ignoranza o malvagità pura arriverà a dire che pensava che Anna Frank fosse la figlia di Fantozzi. Ma il problema non si pone solo con la storia del '900, ancora da studiare, approfondire e scoprire anche da parte del mondo complesso e variegato degli storici, accademici e non accademici. Il problema si pone anche con la storia dei luoghi che viviamo. Trovo veramente imbarazzante che i giovani o non giovani ignorino la storia dei propri luoghi, l'esistenza di certi monumenti, il perchè di certe vie, il perchè di certi luoghi, trovo imbarazzante non porsi più alcun perchè e dare per scontate alcune cose avvolte dal velo del menefreghismo, se non disinteresse puro. Meglio una caccia ai Pokémon che ai monumenti ed alla storia dei propri luoghi vissuti ogni giorno. Una riflessione su ciò andrebbe fatta. Le scuole, già stracariche di impegni e gli studenti oberati sempre di compiti ed attività di ogni tipo, dovrebbero però trovare il giusto tempo ed armonia per inculcare almeno elementi di storia locale, anche con approcci diversi, itineranti, in collaborazione con certe e date realtà. Non da sole, ma in sinergia. Certo, è anche vero che visto come alcune vicende storiche vengono insegnate da alcune realtà dopate di nazionalismo se non idiozia storica, forse in questo caso verrebbe da dire beata ignoranza, piuttosto che subirsi iniezioni di mistificazioni, ben diffuse dalle nostre parti. Ma in generale non posso che affermare che se non si conosce la storia dei propri luoghi come si può pretendere di conoscere quella universale? 

Marco Barone

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