La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Sembra la Sicilia, ma è la cava di Doberdò/Doberdob che divora il Carso

Giorno dopo giorno, un pezzo di Carso va via, si sgretola in una delle zone più suggestive del Carso isontino, quelle che meriterebbero tutela assoluta, tra l'Italia e la Slovenia, lungo la strada che ha attraversato due guerre, sorge quella che vista dall'alto sembra la Sicilia. Ma non è la Sicilia è l'enorme cava di Doberdò, almeno così è nota.
Mentre il lago di Doberdò sparisce, mentre gli elettrodotti hanno trasformato dalle parti di Redipuglia il territorio come una sorta di area51 spaziale, mentre lì dove c'erano cave che hanno violentato il Carso o zone similari sorgono villaggi per ricchi, come Porto Piccolo, altre cave continuano nella loro attività.
Dicono che ci sarà una compensazione per il territorio, che faranno i marciapiedi, le strade o cose del genere. Ma il Carso verrà compromesso per sempre, giorno dopo giorno. 
Sembra la Sicilia, la bedda Sicilia, ma della Sicilia bedda ha solo la forma, né Scilla né Cariddi, è la cava di Doberdò/Doberdob che si sta mangiando il Carso.

Marco Barone

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