A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Questione "baby gang" i Comuni abbandonati a se stessi.Si deve investire nel sociale, basta tagli

In Italia se da un lato si assiste all'esaltazione delle bellezze, dall'altro, giorno dopo giorno si è consolidato ed aggravato l'impoverimento sociale ed economico del Paese, anche in quello che una volta era il ricco NordEst e tra queste conseguenze vi è certamente il crescente fenomeno delle baby gang. I Comuni sono stati letteralmente abbandonati a se stessi, lo Stato è impotente perchè si è arreso o non ha mai investito realmente in tale ambito.

E si va da azioni repressive sanzionatorie pesanti a livello economico ad interventi di carattere penale. In alcuni casi si registrano interventi istituzionalizzati che coinvolgono i giovani, come le consulte giovanili dei Comuni, ma i giovani interessati da questi importanti processi sono una percentuale non certamente alta. Chi rimane fuori dai circuiti organizzati e sfugge agli interventi di carattere sociale, sono sempre un numero crescente, così come sempre più risicati  sono questi interventi, grazie ai tagli calati dall'alto dallo Stato, o si chiudono in casa nella loro realtà virtuale, o si organizzano in bande, in gruppo.

Le famiglie alle spalle? Misteri. Sicuramente alcuni di loro avranno problemi enormi, ma non tutti. Ognuno avrà una storia a se stante. Quali i progetti per togliere questi ragazzi dalla strada? Non è dato sapere. Quali i progetti per vivere eventualmente la strada in modo costruttivo e non distruttivo? Non è dato sapere. Se non si interviene in modo radicale e profondo questi ragazzi li perderemo per sempre. E la scuola in tutto ciò ha anche delle responsabilità, ma non si può scaricare tutto sulle spalle della sola scuola. Deve essere prima di tutto la comunità a farsi carico di questa situazione, a partire dal suo associazionismo vitale, perchè questo problema va affrontato principalmente dal punto di vista sociale, educativo, culturale.

I crimini compiuti dai minorenni e giovani adulti, cioè ragazzi fino ai 25 anni di età sono in costante crescita. Fino al 15 gennaio 2018 risultavano 13.417, minorenni e giovani adulti in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni, In FVG sono 448. I delitti compiuti sono complessivamente quasi 40mila. Nel programma politico di Potere al Popolo sul punto si prevedono misure specifiche. Sono necessarie leggi che garantiscano risorse pubbliche certe a sostegno della produzione e distribuzione indipendente, dell’associazionismo culturale, dei luoghi della fruizione; nonchè la costruzione in tutti i quartieri delle nostre città  o nei vari Comuni, piccoli o medi, di una rete di spazi pubblici della cultura: luoghi di incontro, partecipazione, fruizione culturale, produzione, sperimentazione e formazione gestiti dal territorio.

Marco Barone

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