Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

In fuga dall'Italia oltre 5 milioni di persone e la popolazione diminuisce mese dopo mese

Ad agosto 2017, ultimi dati disponibili, gli abitanti in Italia sono 60.501.718 abitanti, a gennaio 2016 si era a 60.554.374 abitanti. Un calo sistematico che avviene ovunque in tutte le regioni d'Italia.  Impressionano i dati che sono stati resi noti da Migrantes, praticamente dal 2006 al 2017 la mobilità italiana è aumentata del 60,1%, con un balzo da 3 milioni a 5 milioni di iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero. Al 1 gennaio 2017 registrati all'Aire erano 4.973.942, poco più dell'8% della popolazione residente. Ma se si tiene conto che all'AIRE avrebbero l'obbligo di iscriversi una casistica ben limitata (- se si è cittadini italiani e si intende spostare la propria residenza all'estero per un periodo superiore ai dodici mesi. Ai sensi dell’art 43 del Codice Civile, la residenza è il luogo di abituale dimora, cioè il luogo dove solitamente si svolge la vita familiare, lavorativa e sociale; - se si è cittadini italiani nati all’estero e da sempre residenti al di fuori del territorio italiano; - se si acquisisce la cittadinanza italiana all’estero) è facile intuire che il numero degli italiani all'estero è di gran lunga superiore e probabilmente si va ben oltre i 5 milioni di italiani all'estero.  In questo difficile momento storico ci raccontiamo tante storie, ci raccontiamo quanto siamo belli, quanto sono cattivi gli altri, andiamo alla riscoperta dell'orgoglio di essere italiani, emerge l'italianità. Effetto morfina, effetto doping, dovuto ad una propaganda che ha lo scopo di non far scoprire agli italiani la dura realtà. Ma gli italiani non son mica stupidi. Altro che orgoglio o scemate del genere. Chi ne ha la possibilità se ne va, fa le valigie e fugge da un Paese corrotto, mafioso e disonesto come il nostro, chi non ha la possibilità cerca di sopravvivere nella giungla dell'Italietta del si salvi chi può. Non si è arrivati a questo momento drammatico dal nulla. Potete onorare tutte le bandiere che volete, fare tricolori di oltre mille km, perdervi nella bellezza di qualche monumento assediato dall'abusivismo che non può essere mostrato, che sparisce con un tocco di lifting televisivo, potete raccontare l'Italia che non c'è ed esiste solo nella vostra mente che mente, ma la realtà non può sfuggire e non sfugge a nessuno. L'unico dubbio che si ha è di capire se l'Italia è un Paese effettivamente fallito oppure sull'orlo del fallimento, tutto qui. Chi ha distrutto l'Italia, costretto i "nostri" ragazzi, le "nostre" ragazze ad andare via, e sono tanti, sia destri che sinistri o senza alcun colore, farebbero solo del bene a stare zitti, a non aprire la bocca. Ma avranno questa decenza? Visto il quadro che si sta prospettando alla luce delle elezioni politiche di marzo 2018, direi proprio di no.

Marco Barone


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