Ronchi conobbe la distruzione della grande guerra, che memoria ne è rimasta oggi di quella devastazione?

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   Ronchi fu tanto in prima linea, quanto retrovia in quella maledetta guerra, e fu anche oggetto di bombardamenti che distrussero decine di abitazioni e procurarono decine di vittime civili. E beffa nella beffa, la popolazione, che in parte riuscì a fuggire a Wagna, in Austria, allo scoppio della guerra, rimase imprigionata nei confini comunali a causa dell'esplosione della colera. Ben 2500 cittadini, praticamente la metà della popolazione, bloccata in un territorio in prima linea durante la guerra a causa del colera che nell'agosto del 1915 cagionò una trentina di morti come la storia ha ben raccontato nel corso del tempo. Oltre 500 furono i soldati che persero la vita sul territorio ronchese in quel maledetto conflitto nazionalistico. Eppure saranno passati poco più di cent'anni ma è come se non fosse mai accaduto quell'evento, come se quella distruzione non ci fosse mai stata, eppure c'è stata come la memoria fotografica del tempo ha ricordato e continua...

Quel vizio di sparare contro i segnali stradali non è più cosa da Sud. Si spara anche nel profondo nord est



Una cosa tipica di alcune zone del Sud Italia, soprattutto in Calabria e Sicilia e Campania è vedere i cartelli stradali, che non costano poi mica poco, tutti bucherellati. No, non si tratta di una misura contro il vento, ma di buchi dovuti a colpi di pistola o di fucile, colpi di arma da fuoco.

Chi lo fa per gioco, chi per dimostrare che il territorio è controllato dalle mafie, una firma, c'è chi firma i muri con una bomboletta e chi firma la propria stupidità di super eroe a colpi di pistola contro un segnale stradale.

Ora però non è più una cosa tipica del Sud.

Già, perchè andando verso Grado, l'isola d'oro, come la chiamano da queste parti, capisci come l'Italia si è unita. D'altronde per fare l'Italia unita ci son voluti milioni di feriti e mezzo milione di morti da parte italiana un mezzo da parte austriaca ed il puzzle della strage è servito. E si è posta una continuità in tal senso. Colpi di pistola o di fucile sparati contro inermi e dormienti segnali stradali.

Boom boom boom.

L'Italia è fatta, segnali di unità a colpi di pistola.

Marco Barone

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