Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Ronchi: ciao Partigiano Dino Pressacco



Uno degli ultimi, non l'ultimo, partigiano di Ronchi se ne è andato. Il 29 novembre si sono svolti i funerali di Dino Pressacco. Il direttivo dell'ANPI di Ronchi si stringe al dolore della sua famiglia e vuole ricordare Dino attraverso la memoria di Mario Candotto. "E' stato, Dino, uno dei primi partigiani ronchesi che si è arruolato nella Brigata Proletaria, insieme a Blasutti Umberto e Gregoris Aldo, poi, finita la storica e dura battaglia di Gorizia prenderà parte al Battaglione triestino d'assalto prima e Brigata Triestina poi. Combatterà anche nella zona di Cormons con i GAP locali. Presente in tutte le battaglie che hanno caratterizzato questa formazioni, di lui si ricordano due episodi particolari. L'aver preso parte all'attacco di una colonna nazista nei pressi di Renče, una sua cattura insieme ad altri partigiani come Zotti Egidio e Villibaldo Devetti, e si salvò grazie ad una fuga a dir poco rocambolesca gettandosi in un dirupo e scampando alle mitragliate dei tedeschi. Ma scamperà anche per una seconda volta alla cattura da parte dei nazisti, inseguito dai tedeschi si salvò perchè riusci a camuffarsi da commerciante entrando in una bottega. Il suo contributo alla lotta di liberazione durato praticamente dall'inizio della resistenza fino al primo maggio del '45 è stato importante, finita la guerra, lo si ricorda come una persona riservata, umile."

Marco Barone

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