La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Facciamo a Ronchi un museo sulla storia della Resistenza ( Petizione)


I tempi son mutati ed è di fondamentale importanza, per non rischiare di essere sommersi dall'ignoranza, dal revisionismo storico, dall'indifferenza, trasmettere i valori della resistenza anche attraverso strumenti e mezzi che ad oggi per ragioni a dire il vero incomprensibili sono stati poco utilizzati. Libertà, uguaglianza, fratellanza, pace, riscatto morale ed etico del nostro Paese, internazionalismo, diritti dei lavoratori, diritti delle donne, diritti civili, ovvero antinazifascismo. Concetti che quotidianamente vengono sistematicamente e metodicamente messi in discussione. E' vitale, per la memoria umana storica attivarsi in ogni ovunque per promuovere  mezzi e strumenti di comunicazione come una filmografia sulla nostra resistenza, necessità che viene espressa non solo da storici, ma anche da scrittori, registi, e cittadini, e soprattutto promuovere spazi museali affinché si possano raggiungere con maggiore facilità e coinvolgimento, anche emotivo e fisico, le nuove generazioni. Esistono musei di ogni tipo in Italia, di quelli nazionalistici se ne perde il conto, quelli sulla resistenza si possono contare sulle dita di una sola mano. Stesso discorso per la filmografia, praticamente inesistente. Ronchi, cittadina situata nel cuore della Bisiacaria, ex provincia di Gorizia, ha avuto un rapporto speciale con la Resistenza, qui è nata la prima formazione armata partigiana d'Italia subito dopo il fatidico 8 settembre del '43. Ronchi ha dato un contributo enorme alla Resistenza con centinaia di morti e feriti e tanti deportati. Ronchi è medaglia d'argento al valor militare per il contributo dato nella Resistenza, anche se meriterebbe la medaglia d'oro. Non vi è praticamente una sola famiglia che direttamente od indirettamente non sia stata coinvolta nella storia della Resistenza. E sono diverse le opere (cippi, targhe e monumento di Piazza dell'Unità) che ricordano la Resistenza. 
Perchè Ronchi e Resistenza sono una cosa sola. A Ronchi è arrivato il momento di pensare alla realizzazione di uno spazio museale per la nostra Resistenza che fa parte dell'identità e della memoria e della reale storia di questa località. Il luogo potrebbe essere, ad esempio, lo spazio dell'Antiquarium che sorge in pieno centro od altre soluzioni "pubbliche" perchè gli spazi ci sono ed un museo del genere è certamente un valore aggiunto sia a livello culturale che anche "turistico" per il nostro territorio.

Marco Barone

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