L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Polo intermodale di Ronchi, fate dei murales per contrastare quel blocco di cemento grigio e triste







"Là dove c'era l'erba ora c'è una città,e quella casa in mezzo al verde ormai, dove sarà?" Il ragazzo della via Gluck è la canzone di Celentano che mi vien sempre in mente ogni volta che mi reco nei presso dello scalo di Ronchi, o di Trieste o del FVG. Anche se il nuovo nome è Trieste Airport. Una colata di cemento impressionate, sintomo di un progresso che non si concilia più con il verde, con la campagna. Quando atterravi in FVG la prima cosa che vedevi era la campagna e molti cercando di guardare oltre il limite immaginavano di vedere Trieste. Oggi, invece, un blocco di cemento possente, enorme che annienta ogni spirito minimo di immaginazione. Grigio. I lavori procedono a ritmo sostenuto come è stato scritto più volte, investimenti per 17 milioni di euro e dovrebbero, in quel complesso, arrivare anche i "treni freccia" ma saranno a freccia lenta non rock per parlare sempre alla Celentano, perchè come è noto l'alta velocità in FVG non ci sarà. Ma poco importa, il marketing prevale su tutto. Oramai l'opera c'è. E' lì. Ma visto che l'estetica ha anche un suo valore, è auspicabile almeno che quel grigiore possa lasciare il posto a qualche tonalità di colore. Magari a qualche murales, lanciando un concorso, aperto ai nostri artisti, per cercare di contrastare quel blocco orripilante, dal punto di vista visivo, di cemento.  
Nessuno pretende opere alla Diego Rivera ma un qualcosa di almeno accettabile sì. Non voglio entrare nel merito dell'utilità o meno di questa opera, parleranno i fatti e vedremo se avevano ragione quelli che hanno sostenuto l'inutilità di quell'opera o meno. I numeri saneranno meglio di tutto ogni diatriba.
Marco Barone


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