Dove c'erano in casoni del popolo oggi c'è il nulla

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  Dalle parti di Staranzano un tempo esistevano dei casoni, Casoni Quarantia, ne avevo scritto già in passato , oggi praticamente il nulla. Una vicenda durata decenni dove si è passati alla situazione di oggi, dove si possono intravedere ancora degli scheletri di qualche casone demolito, qualche barca abbandonata, qualche pontile e scalinata conquistata dalla vegetazione e il silenzio, dominante. Questa è stata forse una delle poche situazioni dove la causa ambientalista ha prevalso. Anche se degli interrogativi restano e si capirà nel tempo quale sia stato il vero scopo di tutto ciò, se restituire l'area alla natura, se sottrarla all'utilizzo di chi aveva i casoni per i posti barca, o chissà ancora. Area che era curata dai casoneri e che con il giusto supporto avrebbero potuto migliorare anche l'estetica e rendere maggiormente compatibile con la natura le architetture liquidate come abusive. Una vicenda che ha diviso il territorio, e che rimarrà oramai nei ricordi di ciò c...

Monfalcone: dalle pseudo-ronde allo stagista che controllerà i servizi pubblici

Esiste già una mail a cui poter inviare la propria candidatura per il controllo del territorio contro il degrado. Ed il degrado è un problema quando sfocia in vandalismo e da Ronchi a Monfalcone a Trieste ecc così come in tante altre città i danni sono spesso frequenti e significativi che interessano sia beni pubblici che privati.
Opera di bande, spesso giovanissimi, su cui sarebbe importante avviare una riflessione sociale. Le telecamere come strumento di dissuasione hanno fallito. E non si può mica pretendere la militarizzazione del territorio. Ha fallito anche la scuola, sicuramente. Ma le fantomatiche ronde oltre che a realizzare il sogno di diversi cittadini, in questo caso diventare Batman in salsa bisiaca ma senza poteri, sono uno strumento che richiama modalità di controllo del territorio certamente di periodi non felici. Ma se il sindaco di Monfalcone trae spunto da una legge regionale del 2009, come ha denunciato il Piccolo, l'interrogativo che sorge è il seguente: perchè in questi anni la Regione FVG non ha abrogato tale disposizione? Sicuramente inapplicata, ma norma dormiente pronta ad essere utilizzata e che verrà utilizzata. L'articolo 5 è chiaro quando afferma che "al fine di favorire il rispetto della legalità e migliorare la qualità della convivenza civile, la Regione promuove e sostiene finanziariamente l'impiego del volontariato e dell'associazionismo (...)e l'attività di questi "volontari per la sicurezza" "è volto ad assicurare una presenza attiva sul territorio finalizzata a fornire assistenza alla cittadinanza anche in occasione di eventi civili, religiosi e ludico sportivi. Avranno delle dotazioni uno specifico abbigliamento, dovranno essere formati ed il tutto con soldi ovviamente pubblici. Come ha sempre evidenziato il Piccolo del 12 luglio, a ciò si aggiunge la figura dello stagista che avrà il compito di verificare la qualità dei servizi pubblici ma, così è stato detto, senza controllare l'operato dei lavoratori. Ovviamente è facile comprendere che la qualità del servizio, per come valutata, avrà delle ricadute sull'operato dei lavoratori. Quale concertazione od informativa preventiva sindacale e con i lavoratori? Da tempo esistono diverse modalità per valutare l'operato del servizio pubblico, in diverse località, macchinette che rilevano il grado di soddisfazione dell'utenza con le canoniche faccine. Strumento fallimentare, perchè altamente invasivo e che ha comportato uno sperpero di risorse pubbliche. E' vero che il dipendente pubblico deve fornire un servizio pubblico, è pagato per questo, è il suo lavoro, ma nel caso in cui dovessero emergere valutazioni negative, dovute magari a balzi d'umore dell'utenza, il Comune come penserebbe di affrontare poi il tutto?
Marco Barone

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