Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Monfalcone: dalle pseudo-ronde allo stagista che controllerà i servizi pubblici

Esiste già una mail a cui poter inviare la propria candidatura per il controllo del territorio contro il degrado. Ed il degrado è un problema quando sfocia in vandalismo e da Ronchi a Monfalcone a Trieste ecc così come in tante altre città i danni sono spesso frequenti e significativi che interessano sia beni pubblici che privati.
Opera di bande, spesso giovanissimi, su cui sarebbe importante avviare una riflessione sociale. Le telecamere come strumento di dissuasione hanno fallito. E non si può mica pretendere la militarizzazione del territorio. Ha fallito anche la scuola, sicuramente. Ma le fantomatiche ronde oltre che a realizzare il sogno di diversi cittadini, in questo caso diventare Batman in salsa bisiaca ma senza poteri, sono uno strumento che richiama modalità di controllo del territorio certamente di periodi non felici. Ma se il sindaco di Monfalcone trae spunto da una legge regionale del 2009, come ha denunciato il Piccolo, l'interrogativo che sorge è il seguente: perchè in questi anni la Regione FVG non ha abrogato tale disposizione? Sicuramente inapplicata, ma norma dormiente pronta ad essere utilizzata e che verrà utilizzata. L'articolo 5 è chiaro quando afferma che "al fine di favorire il rispetto della legalità e migliorare la qualità della convivenza civile, la Regione promuove e sostiene finanziariamente l'impiego del volontariato e dell'associazionismo (...)e l'attività di questi "volontari per la sicurezza" "è volto ad assicurare una presenza attiva sul territorio finalizzata a fornire assistenza alla cittadinanza anche in occasione di eventi civili, religiosi e ludico sportivi. Avranno delle dotazioni uno specifico abbigliamento, dovranno essere formati ed il tutto con soldi ovviamente pubblici. Come ha sempre evidenziato il Piccolo del 12 luglio, a ciò si aggiunge la figura dello stagista che avrà il compito di verificare la qualità dei servizi pubblici ma, così è stato detto, senza controllare l'operato dei lavoratori. Ovviamente è facile comprendere che la qualità del servizio, per come valutata, avrà delle ricadute sull'operato dei lavoratori. Quale concertazione od informativa preventiva sindacale e con i lavoratori? Da tempo esistono diverse modalità per valutare l'operato del servizio pubblico, in diverse località, macchinette che rilevano il grado di soddisfazione dell'utenza con le canoniche faccine. Strumento fallimentare, perchè altamente invasivo e che ha comportato uno sperpero di risorse pubbliche. E' vero che il dipendente pubblico deve fornire un servizio pubblico, è pagato per questo, è il suo lavoro, ma nel caso in cui dovessero emergere valutazioni negative, dovute magari a balzi d'umore dell'utenza, il Comune come penserebbe di affrontare poi il tutto?
Marco Barone

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