Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

In FVG presenti 4694 richiedenti asilo, la Giunta regionale dice sì al CPR ma con la chiusura del CARA


CPR o CARA? Sigle che in realtà nascondono dei processi sistemici molto complessi, contestati e spesso non rispettosi dei diritti umani. I CPR, centri per il rimpatrio, altro non sarebbero che una sorta di mini riproposizione dei vecchi CIE ex CPT, dunque CPT, CIE e poi CPR. 

Nel corso dell'audizione convocata dalla VI Commissione consiliare sul tema dell'immigrazione in FVG è emersa la disponibilità " della Giunta rispetto all'attivazione del Centro purché a Gradisca venga contestualmente chiuso il CARA, Centro di accoglienza richiedenti asilo, dove attualmente alloggiano più di 500 persone. E' stato evidenziato che "Il sito durante l'estate - ha aggiunto Torrenti - sarà progressivamente alleggerito dalla presenza di ospiti in modo tale che quando l'ipotesi del CPR sarà confermata, si potranno avviare i lavori e attuare le modifiche strutturali necessarie alle nuove esigenze."  
E cosa ne pensano di tutto ciò a Gradisca? Forse sarebbe il caso di consultare democraticamente la popolazione tramite un referendum consultivo? E far capire che il CPR altro non è che una riproposizione di un passato che almeno nella nostra regione non si vorrebbe più conoscere? Senza dimenticare i problemi che continuano a sussistere sulla questione del CARA ed a Gradisca in materia di immigrazione.

Secondo i dati forniti alla Commissione, al 19 giugno 2017, sono 4.694 le persone straniere richiedenti o titolari di protezione internazionale (lo 0,31% della popolazione residente) presenti in Friuli Venezia Giulia: 914 a Gorizia, 1.063 a Pordenone, 1.673 a Udine, 1.044 a Trieste.  3.289 stranieri sono accolti nelle strutture temporanee attive sul territorio, 1.115 nei centri di prima accoglienza, 264 nelle strutture afferenti al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), 26 registrati presso la Questura, ma di cui non si conosce la destinazione. Dei 216 Comuni della regione 97 sono le amministrazioni ospitanti (il 44,9% del totale). 

Numeri che evidenziano il fallimento dell'accoglienza diffusa, comunque da perseguire tramite processi mirati di integrazione, nonchè un concentramento dei richiedenti asilo nei maggiori centri.

Marco Barone

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