Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Se continuiamo così in Italia si rischia una "notte dei cristalli"contro gli stranieri


Era una notte di novembre del 1938, in Italia  erano state, da pochi mesi, proclamate in una gremita piazza dell'Unità d'Italia di Trieste le criminali leggi razziali. Fatto ricordato a Trieste, in quel luogo, da una piccola targa calpestata ed invisibile. Per le strade della nazista Germania la polizia non intervenne, i vigili del fuoco limitarono il loro intervento ad interventi minimi finalizzati a salvaguardare gli edifici di terzi. Terzi che non fossero ebrei. Vennero prese di mira case, negozi, cimiteri, luoghi della socialità ebraica. Ci furono morti, ci furono violenze di ogni tipo, ci furono deportazioni. La notte dei cristalli in Germania è stato un qualcosa di una disumanità totale, come disumano era il nazismo ed il fascismo. Terzo millennio, nuovo secolo, '900 alle spalle, ideologie rimosse, capitalismo dominante, nuove guerre, nuove crisi economiche e sociali, crisi di natalità in Europa, emigrazioni di massa, l'Europa che tronca ogni sogno "americano", crescono i nazismi ed i fascismi e l'odio verso lo "straniero" è dilagante. Tra ronde, criminalizzazioni degli aiuti umanitari, il razzismo è diventato la normalità, i valori Occidentali non devono essere messi in discussione e se non ti adegui vieni pesantemente sanzionato. Nei social dilaga il razzismo, senza razzismo i social forse perderebbero gran parte della loro forza, perchè son diventati il vento dell'odio, si censurano le nudità delle statue, per non turbare il senso del pudore, ma non si censurano le pagine fasciste, naziste, reazionarie, che istigano quotidianamente alla violenza. E le Istituzioni dormono, anzi stanno in gran parte diventando complici, non agendo, con un paventato senso di impotenza. Il reato commesso dallo straniero viene percepito come più odioso e grave rispetto a quello commesso dall'autoctono. Si ha un gran fastidio contro gli stranieri, dal lavoro, dove sono le prime vittime di un neoschiavismo ben affermato, al fatto che frequentano, per abitudine o perchè non hanno soldi per andare in vacanza, i centri delle città. Oppure vengono ghettizzati nelle periferie, aprono negozi ed attività, secondo le regole del libero commercio, ma queste regole per loro non devono valere. Si possono tollerare le aperture di mille chiese, ma non di una sola moschea. Si possono tollerare i femminicidi compiuti dal maschio italiano, ma non quello compiuto dallo straniero. Viene percepito come grave, o meglio con un gran senso di fastidio il velo islamico portato dalle donne, viene considerato come normale essere assediati da simboli religiosi nei luoghi pubblici, ospedali, tribunali, municipi, scuole.  Se potessero attuerebbero una nuova notte di cristalli in chiave italiana, ma questa volta per colpire indistintamente lo straniero e visti i tempi che corrono, visti i nuovi terremoti economici e politici in arrivo, il potessero rischia di divenire una certezza.

Marco Barone

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