Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

La maledetta sera del 31 maggio del 1972: Peteano


Se oggi chiedi cosa è successo in Italia la sera del 31 maggio del 1972, la risposta sarà quasi certamente, non lo so. Se chiedi di Peteano, molti diranno, Peteano cosa?
Cosa.
Una strada bellissima che congiunge Sagrado con Gorizia, ma anche una strada maledetta. Ogni volta che mi capita di passare da quel luogo ho sempre gli stessi pensieri e mi pongo sempre la stessa domanda. Quali i pensieri? Una sera di maggio con doppietta di Cruijff l'Ajax vincerà la coppa campioni contro l'Inter di Boninsegna, Facchetti, Mazzola, Oriali, Bordon ed altri. Da un bar di Monfalcone, bar Nazionale, partirà la telefonata che segnerà il destino di alcuni carabinieri e delle loro famiglie e di chi verrà coinvolto, suo malgrado, nella bestialità che alle 23. 15 fermerà il tempo per sempre. La 500, l'ispezione, la "mano omicida" che in "vile attentato spegneva tre giovani vite" di tre carabinieri, i depistaggi, gli arresti di innocenti goriziani, la storica difesa di Maniacco, l'odio fascista e non solo.
Il Km 5 della strada che unisce la zona di Sagrado con Gorizia. Pochi minuti da Gorizia, pochi minuti dal confine con quella che un tempo era la Jugoslavia, oggi Slovenia. E pochi minuti dall'area di quella che oggi è nota come ex polveriera di Peteano, struttura costruita dopo la seconda guerra mondiale come avamposto Nato e da anni caduta in disuso militare, in una zona denominata del “Monte di mezzo” con opere che si sviluppano prevalentemente in galleria mentre in superficie sono presenti tre piccoli edifici e tre piazzali antistanti all’ingresso delle gallerie mentre il soprassuolo e formato da bosco. E la domanda che ti viene sempre in mente alla quale non riesci ancora rispondere è tanto semplice quanto problematica: perchè proprio quel luogo? Perchè nulla è mai stato casuale nella strategia del terrore o meglio della tensione.

Marco Barone

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