Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Da quando Trump ha iniziato a giocare alla guerra è diventato un "bravo ragazzo" con i media prostituiti alla guerra



Nazista, dittatore, fascista, pazzo, non è l'America. Votato da milioni di Americani, anche se non dalla maggioranza. Doveva impostare una politica in stile isolazionista. Doveva mettere in discussione la Nato, obsoleta. Doveva tante cose. Ma da quando ha iniziato a prendere i primi schiaffi, uno su tutti, il blocco della controriforma sanitaria, qualcosa è mutato. Arrivano finanziamenti pesanti per l'esercito. Ed iniziano a cambiare i rapporti internazionali. La Russia è ora se non un nemico poco ci manca, la Cina, che prima era il nemico numero uno, ora è diventata alleata pro tempore. Ma la cosa che più impressiona è da un lato il silenzio di tutti i grandi democratici da quando ha iniziato a mostrare i muscoli militari, ad attuare azioni che ben avrebbe adottato la Clinton, ed infatti non è un caso il silenzio che ad oggi arriva proprio da quel gruppo politico, almeno qui in Europa. Dalla buffonata della madre di tutte le bombe, che ha ucciso comunque, alla questione controversa delle presunte armi chimiche, ai bombardamenti illegali in Siria, alle pressioni contro la Corea del Nord. Gioca alla guerra Trump, e questo gioco piace all'Occidente, perchè ha necessità di mantenere gli stessi schemi, gli stessi nemici di un tempo con le stesse modalità di un tempo. Nessuno è in grado di dire se si arriverà ad una catastrofe pazzesca, quando si giostra con manipolatori a loro volta manipolati, basta un niente per cadere in una situazione senza più ritorno. Senza più ritorno è ad oggi il movimento contro la guerra, pur essendo in una situazione di crisi esistenziale profonda, letteralmente sparito, azzerato, e qui sorgono molti dubbi sulla spontaneità di certe azioni.
Insomma, da quando Trump ha iniziato a giocare alla guerra, è diventato un "bravo ragazzo" per gli americani e soprattutto per buona parte dei media occidentali. Se non è questa una prostituzione dei media e di parte della stampa che altro dire?

Marco Barone

fonte foto da Twitter No war no nukes - street art By Melbourne artist Lushux

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