Chiamare ancora oggi Ronchi "dei Legionari" sarebbe come chiamare Latina, Littoria

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Come è risaputo dal 1925, la città di Ronchi di Monfalcone, ha visto mutare il proprio nome in Ronchi dei Legionari, per la precisione il 2 novembre del 1925 con il Regio Decreto firmato da Rocco pubblicato nella G.U n° 283 del 5 dicembre 1925. Quest'anno pertanto ricorrono ben cent'anni da questa ricorrenza dovuta all'omaggio voluto dal fascismo per celebrare la presa di Fiume da parte di D'Annunzio che partì casualmente da Ronchi dopo aver dormito per qualche ora in una dimora nella vecchia via di Trieste. E come è ben risaputo nessun cittadino di Ronchi partecipò a quell’atto eversivo che ha subito la città di Fiume per 500 giorni con tutte le conseguenze che ne derivarono per i fiumani che nel 1924 scivolarono anche grazie a quel fatto storico e politico sotto il fascismo. Continuare a chiamare Ronchi "dei Legionari" come se appartenesse a chi mai ha appartenuto nel corso della sua storia, minandosi pertanto ogni identità storica del territorio, sarebbe co...

Monfalcone sia medaglia d’oro al valor militare per la resistenza, come il FVG


Il 16 marzo del 1947 il FVG conseguiva la massima onorificenza, la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: 
Fedele alle tradizioni dei padri, il Friuli, dopo l’8 settembre 1943, sorgeva compatto contro il tedesco oppressore, sostenendo per diciannove mesi una lotta che sa di leggenda. A domarne la resistenza il nemico guidava e lanciava, in disperati sforzi, orde fameliche di mercenari stranieri animati da furore barbarico, ma l’indomito valore e la fede ardente delle genti friulane vincevano sulle rappresaglie, sulla fame, sul terrore. Nelle giornate radiose dell’insurrezione i suoi ventimila partigiani, schierati dai monti al mare, scattavano con epico eroismo per ridonare a vita e a libertà la loro terra, su cui, per la seconda volta nella storia dell’Italia unita, era passata la furia devastatrice del barbaro nemico. Tremilasettecento morti e feriti, settemila deportati, ventimila perseguitati che sentono ancora nello spirito le ansie e i patemi e nelle carni il bruciore delle ferite e delle torture, testimoniano il cruento e glorioso sacrificio offerto dal popolo alla Madre comune, e dai roghi ardenti dei paesi distrutti si alza al cielo, purificatrice oltre ogni orrore, la sacra fiamma dell’amore per l’Italia. Settembre 1943 - maggio 1945.
Come si può notare vi è un chiaro e forte ed importante riconoscimento alla lotta partigiana, alla resistenza ed il periodo corre da settembre del '43 al maggio del '45 quando qui si realizzerà la liberazione dall'occupante nazifascista. E tale onorificenza si estende implicitamente ovviamente, a tutti i Comuni componenti la nostra regione. Qualcuno, ultimamente, ha risvegliato una questione vecchia, che venne già sollevata in modo infelice in passato, in merito al caso di Monfalcone, dove in sostanza si conterebbe che l’onorificenza di Monfalcone non faccia riferimento alcuno alla lotta partigiana, alla resistenza. La decorazione che ha ricevuto nello specifico Monfalcone, con atto 51078 del 28 gennaio 1958 e registrato alla Corte dei Conti il 18 ottobre 1957 ma disposta con decreto del 5 settembre 1957  e firmata  dal ministro proponente per gli affari alla difesa è inclusiva di più vicende, strettamente nazionalistiche, dalla prima guerra mondiale al Trattato di Pace del ‘47 con il quale verrà assegnata all’Italia, dopo una provvisoria amministrazione da parte del comitato esecutivo italo sloveno prima e del GMA poi. Il giorno 8 settembre 1943 alla notizia dell'armistizio gli operai dei C.R.D.A. di Monfalcone e di altre fabbriche, erano già pronti e determinati per combattere contro i nazifascisti. Il giorno 9 settembre nascerà il primo comitato d'azione ed il 10 settembre, a Monfalcone, dopo un comizio ove parteciparono con tanto di tuta blu gli operai, questi confluirono a Cave di Selz di Ronchi per costituire quella che sarà la Brigata Proletaria. Quella della Brigata Proletaria è stata la prima resistenza armata dopo la firma dell'Armistizio, nata con lo scopo di liberare l'Italia dal nazifascismo e per edificare una società diversa, fondata sui precetti che verranno recepiti nei principi fondamentali della nostra Costituzione. E soprattutto con lo spirito di Monfalcone si porranno le basi per quella fratellanza, solidarietà tra popoli, come tra sloveni ed italiani ad esempio, divisi dall’odio fascista, che attraverso la resistenza e l'unicum della Brigata Proletaria conosceranno l’unità ed apriranno la via fondamentale dopo alcune "turbolenze storiche" a quella Europa unita nella diversità che oggi rischia il tracollo e che va difesa nei suoi più alti principi, e per questo Monfalcone ed anche Ronchi, dove si è formata la Brigata Proletaria, hanno diritto alla medaglia d’oro al valor militare, perchè qui si è dato prima di ogni altrove in Italia il senso di unità tra popoli contro il male oscuro del nazifascismo, ed il mio convincimento, che manifesto per ora a titolo strettamente a livello personale, è che sia il caso di attivarsi sin da ora perché tale massima onorificenza possa essere riconosciuta anche nello specifico a Monfalcone nonché a Ronchi quanto prima, che meritano più di una medaglia d’argento, per la loro storia di resistenza che deve essere rispettata e tutelata, soprattutto oggi.
Marco Barone 

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