La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Ma ai giovani di oggi la storia del '900 quanto interessa nella società senza ideologie?


Modernità, tecnologia, società del 2.0 che andrà presto verso chissà cosa, che oggi ci sembra impossibile e domani, invece, sarà tutto normale, ordinario. 
Sempre con maggior assiduità senti ripetere che di Marx o Stalin, di Lenin o Mussolini, Hitler e tanti altri, non interessa più a nessuno. Diranno che sono robe vecchie, antiquate. Ma la stessa reazione non matura sulla storia romana, su cui si è fondata l'identità soprattutto dell'Italia, nel bene o nel male. Responsabilità certamente delle scuole, o meglio di chi ha voluto che nelle scuole si affermasse un disinteresse indirizzato verso il '900, dove si studia tutto dall'epoca primitiva in poi ma il '900 è ancora un tabù. Sapranno tutto sui romani, zero sull'Italia fascista o sulla resistenza o sul nazismo. Di quello che poi è successo in alcune zone periferiche ed estreme d'Italia, è meglio calare un velo pietoso di silenzio. E' difficile generalizzare, e non è giusto generalizzare, però si ha più di una sensazione che nel complesso, della storia del '900 ad una buona fetta delle nuove generazioni semplicemente non frega più nulla. Il problema è  dovuto anche alle campagne volte a demonizzare le ideologie, il '900 è stato il secolo delle ideologie, ed una società senza ideologie, procura il vuoto più totale, il disinteresse più totale, si vive alla giornata, il passato è passato e pazienza. Si dice sempre che la storia la si deve conoscere per non ripetere gli errori del passato. Gli orrori del passato ritornano, senza conoscere la storia, ma determinati da chi la storia la conosce bene. Senza ideologia, si è più leggeri, si è più per essere meno. E da qui nasce la spiegazione del perchè molti sentono la necessità di ritrovarsi in gruppi ed organizzazioni anche estreme, ognuno per coltivare i propri ideali, fare gruppo, vivere una minima condizione di socializzazione con interessi comuni, ma sono sempre in costante calo, un calo strutturale, bestiale, voluto dalla società che ha demonizzato tutte le ideologie avverse all'ideologia dominante, senza ideologia significa vivere nell'insieme del pensiero unico con tante molecole che costituiscono il pensiero individuale del pensare al bene della propria sfera personale e soggettiva. Forse è il caso di rassegnarsi, forse è il caso di capire che dei fatti del '900 oggi vi è un disinteresse inquietante, enorme, spaventoso. Si va dalla reazione di chi ha solo i brividi nel sentire alcuni nomi del '900, non per timore, o rispetto, ma per repulsione perchè roba vecchia, da chi semplicemente ti risponderà chi?E la sua vita ordinaria non verrà minimamente turbata da questa non conoscenza .

Marco Barone

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