Chiamare ancora oggi Ronchi "dei Legionari" sarebbe come chiamare Latina, Littoria

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Come è risaputo dal 1925, la città di Ronchi di Monfalcone, ha visto mutare il proprio nome in Ronchi dei Legionari, per la precisione il 2 novembre del 1925 con il Regio Decreto firmato da Rocco pubblicato nella G.U n° 283 del 5 dicembre 1925. Quest'anno pertanto ricorrono ben cent'anni da questa ricorrenza dovuta all'omaggio voluto dal fascismo per celebrare la presa di Fiume da parte di D'Annunzio che partì casualmente da Ronchi dopo aver dormito per qualche ora in una dimora nella vecchia via di Trieste. E come è ben risaputo nessun cittadino di Ronchi partecipò a quell’atto eversivo che ha subito la città di Fiume per 500 giorni con tutte le conseguenze che ne derivarono per i fiumani che nel 1924 scivolarono anche grazie a quel fatto storico e politico sotto il fascismo. Continuare a chiamare Ronchi "dei Legionari" come se appartenesse a chi mai ha appartenuto nel corso della sua storia, minandosi pertanto ogni identità storica del territorio, sarebbe co...

Sicurezza scuole, il programma triennale della Regione FVG,ma le scuole sono ancora "insicure"

Se in Italia la legge fosse Legge, in materia di rispetto delle norme sulla sicurezza della scuola, è facile intuire che nelle nostre località troveremmo ovunque sparse delle tendopoli dove svolgere l'anno scolastico. Perché buona parte del patrimonio edilizio non è a norma di legge, a partire da quello antisismico.  D'altronde, basta fare un salto sul sito scuola in chiaro del MIUR e vedere come anche in zone a sismicità medio/alta, anche in FVG, la quasi totalità delle scuole non rispettano i parametri di Legge. Dunque, il problema è una legge inapplicata, ed inapplicabile, scritta solamente per tutelarsi formalmente ed essendo nella sostanza solo fumo, oppure è semplicemente il sistema che non va? In via generale viviamo in un sistema dove se un lavoratore manifesta una opinione contraria contro il proprio datore di lavoro viene sanzionato duramente e nella scuola, con il sistema becero della chiamata diretta, rischia di non essere più chiamato per lavorare in loco. I famosi docenti "contrastivi", che sono quelli che ancora operano per la difesa piena della libertà d'insegnamento e formazione critica e consapevole dei nostri studenti. Ma le priorità della scuola di oggi sono pseudocompetenze, alternanza scuola lavoro, introdotta anche nei sistemi liceali, insomma meno conoscenze critiche, più nozionismo funzionale al saper eseguire che al saper pensare, ragionare, criticare. Le nostre scuole, considerate con fiumi di retorica, come luogo sensibile da tutelare, dovrebbero essere luoghi protetti, sicuri. Ma così non sono. Interviene ora la Regione con il Programma triennale regionale 2016-2018 per gli interventi urgenti su edifici scolastici di proprietà pubblica, previsto dalla legge regionale n. 13 di luglio 2014. Sono previsti 5 per interventi urgenti con 33 cantieri; 7,2 per la prevenzione sismica con 7 cantieri; 45,78 per la manutenzione straordinaria con 134 cantieri; 3,57 alle scuole materne e prima infanzia con 48 cantieri; 18,43 per l'efficientamento energetico con 13 cantieri (in questo caso si tratta di fondi europei Por-Fesr); 8,9 alle scuole nuove con 5 cantieri. Il totale vede la Regione impegnare 88.906.523 euro, spalmati su 264 cantieri aperti per fornire dotazioni energetiche e antisismiche, costruire palestre, cambiare serramenti, ampliare aree, adeguare mense e così via. Per l'obiettivo 1 del Programma (interventi urgenti e indifferibili, 200mila euro massimi per intervento per Comune) va il 40% delle risorse annuali del Fondo succitato, mentre il 60% va all'obiettivo 2 inerente gli interventi di adeguamento/miglioramento sismico (800mila euro massimi per intervento fino a due richieste per i Comuni con più di 15mila abitanti, una sola richiesta per quelli con meno di 15mila abitanti). 

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