Andare avanti con il passo del gambero..c'erano una volta i bunker della guerra fredda e GLADIO

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L'organizzazione GLADIO fu voluta non tanto dalla NATO ma dagli americani per costituire un gruppo paramilitare, clandestino e incostituzionale, di migliaia di persone, prevalentemente civili, pronto ad intervenire in caso di invasione da parte dei comunisti jugoslavi od eventualmente sovietici. Come la storia ha insegnato non ci fu alcuna invasione, ma i rapporti tra pezzi di GLADIO e la strategia della tensione rimangono una delle pagine più nebulose della storia repubblicana italiana su cui probabilmente non ci sarà mai piena verità. Collisioni tra massoneria, servizi deviati, neofascisti, con l'obiettivo unico di non consentire l'avanzata del comunismo in Italia ed in Europa, perchè Stay Behind era presente ovunque non solo in Italia, ma quello che accadde in Italia non ebbe eguali nel resto d'Europa.    Attraversando il Carso, devastato dalle trincee, può capitare di imbattersi anche in  alcuni bunker della guerra fredda che dovevano essere utilizzati per cercare d

L'albero del Maj con la bandiera rossa

Savogna d'Isonzo/Sovodnje ob Soči

La sera del 30 aprile si eleva verso il cielo un palo, enorme. Il palo di maggio. Tradizione che assume sfumature e connotati diversi a secondo delle varie località. In alcune zone dell'Italia centrale si ricorda solamente la festa dei lavoratori, le conquiste operaie. Un palo con in cima una bandiera rossa. Ma non sempre è esclusivamente l'albero "comunista" o "socialista". In alcune zone, ove è presente la minoranza slovena, sorge questo albero nella tradizionale festa del Maj, da qui l'albero del Maj, simbolo di prosperità, di benessere, e che in alcuni casi accompagna i giovani dall'adolescenza verso la maggiore età. Tradizione pagana, laica, profana per alcuni e spesso questo albero sorge innanzi ad una Chiesa, quasi uno scherzo, qualcuno potrebbe pensare. Ma in realtà nei piccoli borghi la piazza principale del paese vede sempre la presenza di una chiesa e visto che quel palo sorge spesso nel piazzale principale, questa "sfida" è a dir poco inevitabile.
In cima a questo palo, immenso, sventola spesso, non ovunque, una bandiera rossa e spesso anche lacci con i colori della bandiera slovena. Quando vedi quella bandiera rossa sventolare, l'emozione per alcuni sarà certamente forte. Per altri, invece, l'indignazione non è da meno.
Doberdò del Lago/Doberdob

Rupa

Selz di Ronchi/Ronke

Gabria/Gabrije
Nonostante di comunista oggi vi sia poco, un poco che trova consolazione in quella bandiera, che ricorda il senso del primo maggio, primo maggio che da queste parti è stato anche non solo il giorno della festa dei lavoratori, dei comunisti, degli operai, ma anche il giorno della liberazione dal nazifascismo grazie ai partigiani jugoslavi. Ed è per questo che quell'albero viene visto con sospetto se non con odio dai soliti noti. 
Da Selz di Ronchi a Doberdò, da Gabria a Savogna d'Isonzo, e così via camminando per alcuni Comuni dell'Isontino o sobborghi o quartieri ove tale tradizione è ancora viva, quell'albero di Maggio con la bandiera rossa non è una semplice tradizione secolare, ma il simbolo del riscatto dei lavoratori dall'oppressore, e se poi questo riscatto è coinciso con la liberazione di Trieste e Gorizia dall'occupante nazifascista, qualcuno, suo malgrado, dovrà pur farsene una santa o non santa ragione. 


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