La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Le missioni di Medici senza Frontiere in Italia: quella di Gorizia è l'unica con alloggi temporanei

Quando in giro per l'Italia racconti che a Gorizia da diversi mesi è presente Medici senza Frontiere perché il sistema della non accoglienza per i "fuori convenzione" è la normalità, vi è un senso di incredulità. Sul caso di Gorizia si è scritto tanto, e ad oggi il massimo che si è riuscito a conseguire è che quando si raggiunge la soglia x i bus sono pronti per portare via i richiedenti asilo, che qualche razzista chiama banalmente e volutamente clandestini. Nell'attesa di capire cosa deciderà il Tribunale goriziano e come valuterà quanto esposto sulle responsabilità diffuse istituzionali di un sistema non conforme ai principi comunitari e di uno stato di diritto in materia dell'obbligo di accoglienza, il sistema del volontariato continua a colmare le lacune. E le Istituzioni ovviamente ringraziano, quando va bene, anche perché si fa risparmiare lo Stato italiano. La questione disastrosa di Gorizia è nota, così come nota è l'assenza di un qualsiasi tavolo di regia e di collaborazione con l'intero territorio dell'Isontino. E' incredibile che ci sono Comuni che ospitano una quantità minima ma importante di profughi, ed altri zero. Ma ora arriva la primavera. I muri maledetti dell'Europa in fallimento crescono, si diffondono. E la "rotta balcanica" rischia, questa volta seriamente, di arrivare qui da noi. Gorizia inclusa. E se Gorizia ha risposto in questo modo, se Trieste per mesi ha chiuso gli occhi in merito alla indecente situazione del Silos, cosa mai potrà accadere? Questo è tutto quello che si domandano i cittadini. E la risposta non potrà che essere una, sarà un disastro se le cose continueranno in questo modo. 
Medici senza frontiere ha svolto una lavoro importantissimo a Gorizia e per Gorizia, insieme ad altre realtà del volontariato locale. Il ringraziamento che arriva, dopo aver tolto le patate bollenti alla politica della non accoglienza, è il rischio di "uno sfratto".  Certo gli alloggi erano e sono temporanei, come dovrebbe essere l'emergenza, temporanea. Ma qui di temporaneo non vi può essere nulla fino a quando non si affronta diversamente questa voluta problematica.
Ancora una volta la burocrazia diventa alibi per altri chiari ed evidenti motivi. Sul sito di Medici senza frontiere, in merito al caso di Gorizia si legge: "A Gorizia, MSF ha realizzato un alloggio temporaneo per offrire assistenza medico-umanitaria urgente a decine di richiedenti asilo che da settimane e mesi vivono a Gorizia, ma non hanno ancora trovato una situazione stabile a causa della mancanza di posti di accoglienza.MSF ha proposto, in accordo con la Caritas locale, la creazione di un alloggio temporaneo nell’area di San Giuseppe per ospitare i richiedenti asilo che arrivano in città e hanno diritto a ricevere assistenza. Un’equipe medica di MSF collaborerà con l’azienda sanitaria locale e la Croce Rossa per rinforzare il servizio medico. L’intervento proposto è temporaneo e ha l’obiettivo di consentire agli attori istituzionali locali di adottare soluzioni strutturate in grado di rispondere in maniera stabile alle necessità di accoglienza.". Questo è l'unico intervento di un simile tipo in Italia. A Pozzallo è previsto un servizio medico, a Ragusa e un servizio di supporto psicologico per i richiedenti asilo , a Roma  primo soccorso psicologico al Centro Baobab e alla tendopoli Tiburtina, A Ventimiglia, MSF è intervenuto con un team mobile formato da medico e dei mediatori culturali per valutare i bisogni medico-umanitari dei migranti bloccati alla frontiera con la Francia.
Insomma a Medici senza frontiere si deve semplicemente dire grazie. E chi può faccia una donazione a Medici Senza Frontiere questi gli estremi:
  • IBAN MSF: IT58D0501803200000000115000 - Banca Popolare Etica 
  • Conto Corrente Postale: n°87486007 intestato a Medici Senza Frontiere Onlus, via Magenta 5, 00185 Roma  Oppure vada sul sito internet su questa sezione: http://www.medicisenzafrontiere.it/sostienici

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