C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Gorizia e Nova Gorica ed il caso del punto nascita.Quale il futuro dell'Ospedale di Gorizia?

Pare che a Gorizia il nuovo secolo non sia mai arrivato. Pare che a Gorizia il tempo si sia fermato nel 1947, pare che a Gorizia vi sia ancora una sorta di guerra fredda. Eppure quando entri in questa città, il primo cartello che incontri è Gorizia città d'Europa. Ha fatto discutere in questi giorni la questione di cattiva sanità come accaduta a Nova Gorica. Incidenti drammatici, di cui andranno verificate le responsabilità. Però, l'Italia è l'ultimo del Paesi che può dare lezioni in campo di malasanità. La Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali che ha terminato la sua attività il 22 gennaio 2013 ha fatto emergere dati allucinanti. In Italia, in media, ogni mese si contano circa 13 casi di presunta malasanità, 261 decessi sono legati a presunti errori medici e 139 a inefficienze di vario tipo. Su 570 casi monitorati, ben 117 si sono verificati in Sicilia, 107 in Calabria, 63 nel Lazio, 37 in Campania, 36 in Emilia Romagna e Puglia, 34 in Toscana e Lombardia, 29 in Veneto, 24 in Piemonte, 22 in Liguria, 8 in Abruzzo, 7 in Umbria, 4 nelle Marche e Basilicata, 3 in Friuli, 2 in Molise e Sardegna, 1 in Trentino. Ed i dati aggiornati, pur avendo diverse fonti, non sono rassicuranti proprio per nulla. Questo non significa che la nostra Sanità non sia di alto livello, anzi, ma che la vigilanza deve essere sempre alta. In Italia la Sanità è sotto attacco, sotto la veste della razionalizzazione, si è materializzata la nudità peggiore, quella dei tagli. 
Con conseguenze pessime per il nostro sistema sanitario, con medici ed infermieri chiamati a lavoro super intensivo, e pazienti costretti a trafile incredibili. Questo perché qualcuno vuole emulare il sistema sanitario americano, dove solo i ricchi potranno permettersi il diritto alla salute, i non ricchi potranno anche crepare nel bel mezzo della strada. Vi è il sospetto che il caso, drammatico, come accaduto a Nova Gorica, possa essere utile per qualcuno per mettere in discussione gli accordi come maturati tra la nostra Regione ed il presidio ospedaliero di Nova Gorica-Šempeter. Un presidio che ha attirato investimenti di una certa consistenza ed è uno degli ospedali al vertice del sistema ospedaliero sloveno. 
Nel 2014 vi è stata la nota convenzione finalizzata ad attuare la collaborazione transfrontaliera nel percorso nascita che consente alle donne residenti nei comuni di Farra d'Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino e Savogna d'Isonzo di esprimere l'intenzione di partorire presso l'ospedale di Sempeter. In tale convenzione si legge che "le équipe mediche di ostetricia e di pediatria dell'Ospedale “Splošna Bolnišnica dr. Franca Derganca" si impegnano, nel caso il neonato abbisogni di assistenza medica neonatologica, a trasferire il neonato presso la Neonatologia dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.) Burlo Garofolo di Trieste o dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine, ricorrendo al servizio di trasporto neonatale del 118 della Regione Friuli Venezia Giulia." 
O che " la tariffa di ricovero per l'esecuzione del parto, compresa l'assistenza alla madre ed al neonato nel corso del ricovero, è fissata in euro 1.200,00 per qualsiasi tipologia di parto (fisiologico, tramite taglio cesareo o ausilio di ventosa, con o senza complicanze, ecc.)". 
Convenzione importante ed a parer mio andrebbe fatta anche la traduzione in italiano del sito principale di questo ospedale, http://www.bolnisnica-go.si/ visti gli accordi come maturati con la nostra Regione e vista l'importanza di quella struttura ospedaliera che riveste anche per il territorio dell'Alto Isontino. Eppure vi è stata una forma di "boicottaggio" verso questa convenzione che segue la chiusura del punto nascita di Gorizia. I motivi possono essere vari e tra questi si possono escludere la diffidenza od anche il fatto che si vuole fare nascere il proprio figlio o la propria figlia in terra rigorosamente italiana? Nonostante tutte le garanzie e gli accordi come maturati ecc?  Non lo so, certo che se emergesse ciò sarebbe grave, ancora più grave delle campagne campanilistiche fatte sul punto nascita. Non si tratta in questo caso di razionalizzazione, o di tagli alla sanità. L'ospedale in questione è a cinque minuti dal centro di Gorizia. Cerchiamo di essere seri. I motivi sono altri e questo altro va individuato anche nel fattore culturale se così possiamo chiamarlo oltre che politico elettorale. 
Una riflessione più compiuta andrebbe effettuata anche sul futuro complessivo dell'importante ospedale di Gorizia, che si trova nel bel mezzo tra quello di Monfalcone e quello nuovo di Nova Gorica. Quale il reale futuro dell'ospedale di Gorizia? Avrà lo stesso destino del Tribunale? Punterà sulla specializzazione od alta specializzazione in determinati ambiti? Incrementerà la collaborazione con l'ospedale di Nova Gorica per i servizi base?

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