Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a Grignano come in nessun altro luogo a Trieste. Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a
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Quel cippo fascista dedicato a Corridoni sul Carso isontino
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Camminando per i sentieri carsici, dominati dal rosso, e si dice che siano le lacrime di sangue della madre terra a ricordo per l'eternità di quella macelleria umana che è stata la prima guerra mondiale,
all'improvviso apparirà, quasi dal nulla, una colata marmorea immensamente bianca. Bianca e possente. Intuisci subito di cosa potrebbe trattarsi. Pochi passi e il dubbio sarà certezza. Un monumento fascista, edificato nel 1933, come si può vedere da questo filmato storico del giugno del 1933 nelle cui note di accompagnamento si legge: la scritta sul cippo 'qui eroico combattente cadde Filippo Corridoni fecondando col sacrificio della vita la gloria della Patria e l'avvenire del lavoro' ; campo lungo sul cippo marmoreo dal basso verso l'alto, alla cui testa vi è una aquila littoria ; il momento del raduno per la benedizione del cippo alla presenza della madre del sindacalista ; la donna è seduta, prega e si dispera, una donna la incoraggia carezzandole il volto ; il vescovo che officia la benedizione è di spalle.
Opera altra quasi 25 metri, dicono che sia per la precisione di 23 metri, voluta da Mussolini, con i simboli tipici del periodo dittatoriale italiano ed immancabile sarà l'Italia fascista, quella che ancora oggi molti vorrebbero che ritornasse in vita, con l'Istria e Fiume e la Dalmazia, ad esempio, italiane.
Una robaccia enorme che inquina il Carso. E che stona completamente con quella memoria critica e consapevole e non celebrativa che oggi si vorrebbe e si dovrebbe affermare mentre cammini oltrepassando ciò che rimane delle trincee o superando qualche cartello bucato da un paio di fucilate ed arrugginito dalla trascuranza.
E ti chiederai ma come è possibile che sia sopravvissuto alla guerra di liberazione? Perché non è stato distrutto? Sulla figura di Corridoni, ancora oggi esistono due contrapposizioni, Giuseppe di Vittorio così si pronunciò: « È un'infame invenzione di Mussolini, Corridoni non sarebbe mai stato fascista. Era troppo onesto, coraggioso, leale, per mettersi al servizio degli agrari! ». Senza dimenticare la posizione dell'USI sezione di Gorizia e Monfalcone: "Il fatto che fascisti, post-fascisti o neofascisti si possano appropriare senza colpo ferire di questa figura è insostenibile non solo per la scorrettezza storica, ma anche perché a farlo sono soggetti che nulla hanno a che fare con la pratica di Corridoni e del sindacalismo rivoluzionario". Può essere che abbiano ragione, oppure anche no. E' stato interventista, ha avuto contatti con uomini che saranno esponenti di primo piano nel fascismo, come Razza e non solo. Intanto l'unica certezza che hai è che lì sul Carso, sono esattamente cent'anni che Corridoni ha trovato la morte ed era il 23 ottobre del 1915, che ad onorarlo e ricordarlo sono soprattutto, in loco, forze neo fasciste, di destra od estrema destra. E quel monumento alla storia che verrà, alle generazioni che verranno altro non ricorderanno che Corridoni per il fascismo è stato un simbolo, è stato usato come simbolo ed è stato monumentalizzato per il tempo che verrà questo simbolo con una densa colata bianca orripilante, inquinante ogni senso di rispetto verso quel Carso lacrimante ancora oggi sangue al giungere dell'autunno.
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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