A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Breve nota dopo il disastro del ‪ 25 giugno‬ per la ‪ scuola‬ pubblica



Immagino il sentimento e lo stato d'animo di molti, anzi dei tanti che in questi mesi hanno lottato, con più scioperi, con più iniziative, per la scuola della Costituzione. Oggi, questa scuola, teoricamente, non esiste più. Non eravamo in tale drammatico 25 giugno in molti per le strade, perché? A parte qualche località, non mi pare di aver visto ondate oceaniche. Sarà stato lo sconforto? Il senso di sfiducia? Il tanto oramai non vi è più nulla da fare? In un mese abbiamo già perso tutto lo slancio del maggio nostrano? La lotta per la difesa per la scuola pubblica è una cosa seria, è lunga, molto lunga, e nei momenti cruciali deve vedere la massima partecipazione. Alcune realtà anche sindacali hanno abbandonato il terreno di lotta, hanno fatto poco o nulla, perché? Cosa è cambiato da maggio ad oggi? Un fico secco marcio, se non che questa non riforma, ma riscrittura ex novo della scuola è passata al Senato. Certo, non è passata liscia, questo è vero, e ciò brucia all'arroganza dei governanti, però è passata. Si è sicuramente maturata la piena consapevolezza di quanto cattivo sia questo PD, ora non più semplice avversario politico, ma nemico politico ed andrà contrastato, democraticamente, in ogni sede e luogo. Sicuramente perderà ancora una marea di voti, così come i deputati ed anche senatori( che tanto non verranno più eletti ma scelti dall'alto) che hanno votato tale violenza anticostituzionale. Però oggi per l'Italia eravamo pochi. Angoscia, incazzatura, sconforto, e silenzio. Ci vogliono azzittire. E forse come atto di protesta in questi giorni il silenzio nei collegi docenti che verranno potrà essere anche attuato. Così come si potrà valutare di condurre istanze nelle Prefetture di tutte le città, come abbiamo fatto in questo 25 giugno a Trieste affinché ogni Prefetto dica "guardi sig. Presidente che i lavoratori della scuola non la vogliono questa riforma, è una riforma contro i lavoratori della scuola, contro la scuola della Costituzione, viola la Costituzione, non la firmi". Parole magari gettate al vento dell'illusione, ma pur sempre un gesto che non lascerà indifferenti. Ecco, non rimanere indifferenti, non vivere lo sconforto, e neanche la rassegnazione. Non è ancora finita. Vi sono passaggi importati, come quello della Camera e poi la firma del Presidente della Repubblica e chissà che proprio lui non la blocchi, ma chi ci crede realmente? Abbiamo tempo, ma neanche tanto, per avviare referendum abrogativo, per esempio, via che andrà intrapresa, così come andranno intraprese altre vie, da quelle legalitarie a quelle di lotta ed ostruzionismo quotidiano. Non si deve più collaborare con i Dirigenti scolastici, ad esempio. Vivere ogni giorno in stato di conflitto. D'altronde non siamo stati noi a dichiarare "guerra" ma loro. Insomma, anche se questo 25 giugno è stato triste per la nostra scuola, non abbiamo scelta, o subire la scuola azienda o semplicemente resistere per la scuola della Costituzione. All'universo della scuola la scelta, io so da che parte stare e sono certo che lo sapete anche voi.

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