La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

La sai l'ultima sulle foibe? “Italiani perseguitati perché cristiani e vicini alla Chiesa”

Per la prima volta, da quando esiste il giorno del Ricordo, il festival di Sanremo inizia proprio in tale data, dieci anni dal primo giorno del ricordo e 65 anni dal prima festival della canzone italiana e proprio da Sanremo come è noto è arrivato colui che sarà il megafono di tutta l'operazione politica,storica,sociale che si cela dietro ad un vecchio dimenticato ed ora appariscente Magazzino numero 18 nella Trieste di oggi. La città di Sanremo, così come tante città celebra il giorno del ricordo, sul sito del Comune si legge che “ Anche quest'anno, la Città di Sanremo celebra il Giorno del Ricordo, a conservazione e rinnovamento della memoria dell'eccidio degli italiani vittime delle foibe e del triste esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel Secondo Dopoguerra. L'Amministrazione Comunale sarà presente alle ore 10 del 10 febbraio in via Martiri delle Foibe, presso la targa dedicata, ove verrà apposta e benedetta una corona d'alloro”. La RAI manderà, su diversi canali, variegati servizi su tale giornata, che sembrano seguire la linea come impostata dalla precedente e scandalosa puntata di Porta a Porta.  Ennesima conferma è data da un servizio della Rai, del Tg1, reperibile in rete dove si legge che “si celebra oggi l'undicesima edizione del "giorno del ricordo delle foibe e dell'esodo Giuliano-Dalmata. Si ricorda l'eccidio da parte dell'esercito jugoslavo di Tito, di circa 16 mila italiani. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella sarà presente nel pomeriggio alla cerimonia a Montecitorio” e dove, nell'incredibile servizio si potrà ascoltare che nella maggior parte dei casi si trattava ovviamente di italiani ed ovviamente perseguitati ma non tanto perché erano fascisti, si dirà solo una minoranza, bensì perché erano in maggioranza di religione cristiana perché ritenuti troppo vicini alla Chiesa, religiosi che non si sono piegati al comunismo jugoslavo, erano insegnanti che non volevano cambiare modello d'istruzione ai bambini delle loro classi(...). Insomma oltre la cifra dei 16 mila infoibati che non è mai stata provata, ed è totalmente fuorviante, inesistente e fasulla, oltre la solita calunnia della pulizia etnica, oltre alla divisione tra partigiani e milizia titina(?), la novità di questo 2015 è data dalla persecuzione cristiana, dal martirio, cioè non solo infoibati perché italiani ma ora anche perché cristiani, perché in rapporti con la Chiesa, per poi in via evocativa fare intendere che vennero infoibati chissà quanti insegnanti che si rifiutavano di indottrinare al comunismo i bambini. Si rispolverano tesi di una propaganda che nel Confine Orientale venne in particolar modo sostenuta oltre che da organizzazione fasciste e paramilitari anche da organizzazioni collegate all'universo GLADIO. Propaganda degna del peggior regime, propaganda falsa, calunnie e mistificazioni che vogliono da un lato lo scontro tra civiltà, religioso, seguendo ed inseguendo lo spirito della persecuzione religiosa, dall'altro l'equiparazione dei partigiani jugoslavi ai nazisti, e le vicende dell'esodo e delle foibe a quelle subite dal popolo ebraico. Una indecenza pubblica, ma così avanti non si può più andare. Intanto, per farsi una opinione giusta e non revisionista sulla questione giorno del ricordo suggerisco una lenta ed attenta lettura di questo prezioso post a firma di Lorenzo Filipaz, figlio di un esule istriano, ed è una delle poche voci del mondo degli esuli che prende una posizione così forte su alcune questioni calde, dal titolo #Foibe o #Esodo? «Frequently Asked Questions» per il #GiornodelRicordo pubblicato sull'importante sito GIAP a cura di WU Ming

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