L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Dopo #JesuisCharlie ora sarà #JesuisCarpi?

Ogni volta che nel mondo del calcio, per ragioni governate da sentimenti o risentimenti politici, viene fuori una porcata che evidenzia lo stato della non arte di questo mondo, dagli abissi dell'ipocrisia italiana emerge tutta la falsità perbenista della nostra società. Un calcio dove un calciatore non festeggia il goal perché così ha concordato con il suo procuratore per contrattare il rinnovo contrattuale, un calcio ove si massacrano gli arbitri diventati alibi del proprio fallimento agonistico, un calcio ove una linea di prospettiva, vista dalla prospettiva diversa, diventa pretesto d'interesse di parte per i milionari diritti TV, un calcio ove contano solo i soldi od il gossip di cosa stupirsi dell'ennesima schifezza di questo febbraio 2015? Una telefonata privata resa pubblica ove tra le altre cose è emerso che la presenza del Carpi in serie A sarebbe in sostanza una rovina per la serie A. Ma in fondo, con tutto il rispetto del Carpi, per come funziona questo calcio, non è la verità? Non è la verità che il calcio spettacolare e che conta è solo quello delle solite tre o quattro squadre? Non è una verità che se la Fiorentina, ad esempio, vince contro la Roma, la notizia non è la vittoria della Fiorentina ma la sconfitta della Roma e si analizzerà la sconfitta della Roma? Non è una verità che la serie A si può permettere solo una bella cenerentola nonostante il nostro campionato sia diventato la brutta cenerentola addormentata ? E perché? Perché non si hanno più i milioni e milioni di euro per comprare, vendere e speculare. E' vero, il Carpi in serie A sarebbe la rovina del nostro campionato, della nostra massima serie, perché riporterà le cose con i piedi per terra, perché sarà la dimostrazione che anche le piccole località possono sognare e vivere un sogno, perché porrà in discussione, così come hanno fatto altre piccole società, il calcio milionario dimostrando che anche pochi,anche se significativi investimenti,si può entrare nel salotto borghese del calcio. Probabilmente ora sarà il turno del #JesuisCarpi, così come accaduto in Francia, ove la maggior parte di quelli che diffonderanno questo slogan saranno ipocriti, così come accaduto per la libertà di Stampa evocata e difesa e rivendicata proprio da chi fa di tutto per continuare a mantenere il nostro Paese nelle basse classifiche della libertà di stampa. Insomma siamo alle solite, ma finiamola con il paventare grandi scandali, perché la frase oggetto del processo nel calcio, in merito al Carpi, che in questo momento rappresenta tutte le piccole realtà sportive, è l'aver sbattuto in faccia quella evidenza che in un Paese rincoglionito si continua a non voler vedere pur essendo consapevoli nelle chiacchiere da bar di vivere nella Repubblica delle Banane.

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