A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Sfumature di silenzio bisiaco in una notte qualunque di Ronchi

Candele nella modernità soffusa, possente, resistente, alto e robusto il partigiano vigila nella piazza dell'Unità per Ronchi che ha conosciuto e vissuto e voluto la resistenza. Alberi che imprimono il disordine nel giorno dall'ordinario ordine, siepe sfuggente, panchine solitarie e poi un piccolo e fuggitivo tratto di strada che nel se pol ritrovato consente ogni svolta verso la Trieste che ancora corteggi, a cui sei appartenuta sino alla firma della carta di Parigi, la Gorizia dalla identità imposta od Udine salotto del Friuli. E poi Pordenone al centro tra Trieste e Venezia, così come tu Ronchi sei al centro di questa terra racchiudente confini invisibili tra piccole e vitali regioni all'interno della regione senza, per ora, più trattino, Friuli Venezia Giulia. Piccolo palazzo, spazio nel vuoto della notte, eleganza nella genuinità della vita anti metropolitana, dal color perennemente autunnale, domina la piazza con finestre che accompagnano ogni desiderio verso l'imperiale campo santa Margherita di Venezia, incisioni scalfite sul marmo, che il tempo inesorabilmente, senza lamentazione alcuna, cancella riportando il tuo essere nelle braccia di quella culla di civiltà e solidarietà che tu Ronchi sei sempre stata. Perché mai hai invaso od occupato terre, fiumi e mari e monti dell'altrui essere tuo simile ed anche non. Hai conosciuto notti di vile e fugace militarismo, ma anche notti di sacrificio, immenso, unico, per la nostra tutta libertà. Il silenzio nella notte di Ronchi, sirena senza voce, nell'epoca opaca ove gesta e frammenti di vita conoscono l'animo spensierato nella privata che non priva il sentimento ma libera ogni condivisione nel rapido sorseggiare un calice di vino semplice rosso e bisiaco.

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