A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

L'Invalsi ed il concetto di ordine e silenzio

Se per datore di lavoro si intende colui che ti impone direttive, organizza l'orario di lavoro e determina l'organizzazione del lavoro, per quanto concerne le prove Invalsi, si verifica una sorta di commistione tra la scuola e l'ente esterno di ricerca quale l'Invalsi. Nessuna discrezionalità, nessun margine d'intervento, sussiste, stando alle indicazioni nazionali fornite dall'Invalsi, per l'esplicazione delle citate prove. A volte si cade proprio nel ridicolo, un ridicolo che offende l'intelligenza anche di chi opera nella scuola. Per esempio il caso della penna rossa, quando si scrive in tono perentorio, con riferimento alla prova nazionale per l'esame della scuola secondaria di primo grado che “Il Presidente di Commissione vigila che al momento della correzione della Prova nazionale nessun membro della commissione abbia sul tavolo penne a inchiostro diverso dal rosso”. E se un membro della commissione ha sul tavolo una penna ad inchiostro diverso dal rosso? Dovrà essere sanzionato? E' illecito disciplinare? Follia reale. Come è noto a partire dall'anno scolastico 2007-2008, al termine della scuola secondaria di primo grado e all'interno dell’esame di Stato, si svolge la cosiddetta Prova nazionale. Tra le varie indicazioni si sottolinea che il giorno della somministrazione è opportuna la presenza in aula di insegnanti che non siano della disciplina oggetto della prova né docenti di classe per vigilare sugli studenti assicurando ordine e silenzio in aula, ma anche che l’organizzazione della correzione della Prova nazionale è definita dalla Commissione di esame che verbalizza le decisioni assunte. È tuttavia necessario adottare le misure previste dall'Invalsi per garantire l’affidabilità dei dati trasmessi . Non esistono margini d'interpretazione, non esistono margini di libertà di valutazione, neanche per le risposte aperte. Teoricamente potrebbero essere anche docenti di materia diversa chiamati a riportare i dati nelle maschere di correzione. Questo perché il ruolo del docente, sia esso di italiano che matematica, in tal caso, è praticamente inutile, poiché si deve attenere alle risposte od indicazioni già preventivamente fornite. E che dire del fatto che devono essere  presenti, durante lo svolgimento della prova, docenti che non siano della disciplina oggetto della prova né docenti di classe per vigilare sugli studenti assicurando ordine e silenzio?E' l'Invalsi che organizza il rapporto di lavoro all'interno della scuola in quelle giornate, è l'Invalsi che fornisce direttive, è l'Invalsi che fornisce le risposte alle sue domande, è l'Invalsi che impone ordine e silenzio. Insomma si annulla l'autonomia della scuola, si annulla la libertà di valutazione, si annulla la libertà di organizzazione, si annulla il rapporto di subordinazione con il proprio diretto datore di lavoro nel nome dell'ordine e del silenzio. Tradotto in lettere, nessuna consapevolezza critica, nessuna libertà di valutazione, d'interpretazione,nessun rumoroso dissenso,nessuna autonomia ed indipendenza, solamente ordine e cupo silenzio.


Marco Barone


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