A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Se la scuola posticipa arbitrariamente le prove Invalsi



Alcune segnalazioni hanno confermato il fatto che, in diverse, anche se poche, scuole, le prove dell'Invalsi, sono state arbitrariamente posticipate, al primo giorno utile successivo allo sciopero ed alle date tassative come comunicate dal MIUR e dall'Invalsi medesimo. Lo stesso Invalsi, comunicava nel suo sito, che la richiesta di posticipo doveva pervenire con protocollo antecedente al 18.11.2013, e che lo stesso poteva ritenersi accordato solo dopo la ricezione di autorizzazione scritta dell'INVALSI. Precisando altresì che non potranno essere prese in considerazione richieste di posticipo date delle somministrazioni pervenute oltre il 13.12.2013Alcune scuole, per ovvio effetto dello sciopero, hanno deciso di posticipare la somministrazione delle citate prove basandosi sul fatto e sul principio che queste erano state inserite nel POF e rivendicando pertanto la realizzazione dell'autonomia scolastica ed anche il riconoscimento economico a favore di chi provvedeva alla tabulazione e correzione. Ora, è più che evidente che le prove, che si sono svolte oltre la data prevista dall'Invalsi e senza l'autorizzazione dell'Invalsi medesimo, non hanno alcun valore ed utilità per l'Invalsi e non possono averlo, poiché in caso contrario, ciò metterebbe seriamente in discussione l'onerosa macchina organizzativa dell'ente di ricerca e renderebbe semplicemente inutile tutto quello che è connesso e correlato alle giornate dell'Invalsi.  Ma, tra le altre cose, quello che andrebbe verificato, è anche il comportamento antisindacale, come operato da parte della Dirigenza Scolastica e di coloro che si sono prestati a tale atto. Se, come ha avuto modo di rilevare parte della giurisprudenza,  le prove dell'Invalsi non sono servizio minimo essenziale da garantire, se una delle motivazioni fondamentali dello sciopero, nelle giornate considerate, era proprio quello relativo al contrasto al sistema Invalsi con lo scopo di far “saltare” le citate prove, lo slittamento unilaterale ed arbitrario di queste prove, potrebbe intendersi come comportamento antisindacale, poiché ha neutralizzato in sostanza l'effetto dello sciopero. A tal proposito, sarebbe anche utile una presa di posizione da parte dell'Invalsi, il quale ben dovrebbe eccepire che tutte le prove, che si sono svolte oltre le date comunicate dallo stesso e senza la preventiva autorizzazione, non verranno prese in considerazione dall'Istituto e non avranno alcun valore . E dovrebbero anche intervenire  gli organi gerarchici superiori per vagliare la correttezza come posta in essere, in questi casi, da parte delle scuole interessate da tale procedura, poiché oltre ad esporre le stesse a possibili azioni giudiziarie con conseguenti danni erariali, si viola il rispetto della normativa procedurale.  
Poi, certo, vi è anche una piccola casistica che ha visto le prove dell'Invalsi essere utilizzate come verifiche individuali degli studenti.( rinvio a questo precedente intervento sul caso valutazione studenti ed http://xcolpevolex.blogspot.it/2014/04/non-si-possono-utilizzare-le-prove.html).  Ciò, risolve definitivamente la questione dell'anonimato di questo sistema, poiché per la scuola le dette prove non sono anonime, e non possono esserlo, come da sempre denunciato, e conferma anche come l'invalsizzazione della scuola determina un forte condizionamento della didattica ordinaria, che è cosa diversa rispetto al canonico valore aggiunto, od al fatto che le citate prove servirebbero solo come atto di  riflessione interna alla e per la scuola, situazione che oramai anche il più miope ha compreso non corrispondere alla realtà delle cose.




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