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Gennaio 1983.
Una
nota riservata di Tina Anselmi alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, esplicava che nel corso dei lavori della Commissione, di cui
la parlamentare era presidente, in relazione ai rapporti tra
massoneria e Stato, emergeva nei fatti un contatto personale di
Licio Gelli con i Servizi segreti (nella specie del SISDE), che in
almeno una occasione si sarebbero valsi della sua opera nella qualità
di un non bene identificato collaboratore. Questo episodio storico “
documentato in istruttoria coincideva con ulteriori elementi a loro disposizione” tali “ da indurre la
Commissione ad ipotizzare un collegamento tra Gelli con i servizi
segreti non episodico ma di natura organica” e comunque da lasciar intendere una infiltrazione nei Servizi da parte della Loggia P2.
Il
Governo rispondeva il 18 febbraio 1983 tramite il sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio dei Ministri rilevando che per quanto
concerneva “un presunto contatto personale del Sisde con Gelli” non
esisteva negli archivi “ della segreteria generale del Cesis e del
Sisde alcun tipo di riferimento ad una collaborazione tra i
servizi e Gelli" e dunque la P2.
Non
poteva essere diversa la risposta da parte di un sistema che, in
verità, era colluso con la P2. Il
29 ottobre del 1982 emergeva che il Generale Giulio Grassini. ex
direttore del SISDE, in data 21
ottobre “ha dichiarato alla Commissione parlamentare di
inchiesta sulla Loggia Massonica P 2 di aver comunicato nel maggio
del 1981, all'Onorevole allora Sottosegretario alla Presidenza del C. dei Ministri di avere
avuto un contatto per motivi di servizio con il Sig. Licio Gelli e
che, della vicenda, lo stesso Sottosegretario aveva” informato il
“ Comitato parlamentare per i Servizi”.
Una
nota dei Servizi, del 14 giugno 1984, insisteva nell'affermare che
il nominativo di GELLI "non è mai apparso nella documentazione
concernente le “fonti” di servizio”. Ma
un appunto datato 10 dicembre 1978 sequestrato presso l'abitazione
del giornalista M. C., relativo ad una conversazione
intercorsa tra lo stesso, Licio Gelli (GE) e Umberto Nobili (NO)
lasciava intendere ben altro. Per
esempio il “ricatto” che la massoneria esercitava verso il
Governo, poiché “ moltissimi parlamentari sono massoni ed il
Presidente del Consiglio ne avrebbe dovuto tenere conto perché altrimenti i provvedimenti di governo non sarebbero passati”. Oppure
la lettera di N. Falde a Licio Gelli dell'8 aprile 1976 ove si
evinceva che ( Gelli ndr) "tra i tuoi “dipendenti “ iscritti
all'obbedienza , secondo quanto mi dicevi hai Ministri, Direttori ,
Generali, militari di alto rango, Carabinieri, Pubblica Sicurezza,
Guardia di Finanza e Sindona, ad esempio, dipende dalla tua volontà”. Una
lettera che si concluderà con questo auspicio “ intanto per
incominciare tu non continuare a difendere i Crociani e assimilati, nel
tempo”.
Ora, i numerosissimi volumi sull'inchiesta delle inchieste, quella
relativa ai rapporti tra P2 e Stato, sono disponibili, certo vi sono
una infinità di omissis, certo molto è già stato scritto, e
sicuramente se molti indizi lasciano ben intendere cosa è accaduto
in Italia dal momento dello sbarco degli americani sino agli eventi
stragisti del 1992/93, tutti governati da un solo filo conduttore, è
chiaro che nessuna verità certa verrà mai alla luce, perché ancora
oggi esercitano il potere uomini ed anche donne figli e figlie di
quella fratellanza o sorellanza, dunque, attendersi una verità ed una
giustizia da parte di un sistema colluso sin dalla sua nascita con i
peggiori poteri, è come credere nelle favole.
Si sa quello che si
vuole fare sapere, quello che doveva scomparire è scomparso, quello
che doveva rimanere segreto è ancora segreto, ma i dettagli possono
essere utili per maturare almeno un minimo stato di consapevolezza,
quella consapevolezza che dovrebbe accompagnare ogni individuo nella
formazione del proprio pensiero critico e non dipendente
dall'omologazione dell'informazione unica che altro scopo non ha se
non quello di preservare il sistema da processi rivoluzionari e
destabilizzanti per i circoli o club di potere.
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