Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Calcio, se un bacio omosessuale fa discutere




Vince il Siviglia la coppa contro un “maledetto” Benfica. Torino ha ospitato la finale della Europa League, uno stadio pieno, colorato e poi ognuno ha deciso di festeggiare come meglio credeva. Un bacio, un bacio pubblico, davanti a milioni di spettatori, nell'Italia dove l'omofobia esiste e persiste, nell'Italia del cattivo perbenismo e dalle morali imposte ed antiquate, ecco un bacio diventare notizia. Un bacio tra due giocatori, tra due uomini. Tra chi parla e scrive di festeggiamenti hot, chi molto caldi, chi analizza il bacio alla moviola cercando di provare l'intenzione di dare un bacio sulla guancia e non in bocca, chi scrive e pubblica foto di altri baci tra giocatori per smontare la tesi che sarebbe la prima volta che accade una cosa del genere in una partita di calcio. Una scena vissuta in buona parte del mondo come normale ordinarietà, in questo Paese non è per nulla normale e per nulla ordinaria. Dovrebbe essere la cosa più naturale e normale e bella di questo mondo vedere due persone che festeggiano baciandosi. Non dovrebbe esistere alcuna differenza tra omosessualità ed eterosessualità, non dovrebbe esistere alcuna differenza tra baci ed amore. Ma in Italia, il Paese che ha dimenticato l'emergenza omofobia, il tema dei diritti civili, per concentrarsi, ben accogliendo l'invito delle alte autorità ecclesiastiche, su problemi economici, ancora oggi, nel 2014, un bacio omosessuale reca disturbo, o crea scalpore. Un Paese che corre in modo rapido, ad alta velocità, per la riduzione dei diritti dei lavoratori e sociali, ma un Paese che cammina ancora con le carrozze dei secoli passati per l'affermazione piena ed incondizionata dei diritti civili. Non dovrebbe esserci nulla di più naturale che vivere il proprio amore, la propria libertà, la propria gioia. Lo Stato deve garantire le giuste tutele, deve conferire la possibilità ed il diritto della scelta. Il 17 maggio è la giornata internazionale contro l’omotransfobia , quel bacio, semplice e spontaneo, tra due giocatori, ben evidenzia, viste le molte reazioni, come in Italia, almeno, siamo ben lontani dal concepire l'omosessualità come un normale diritto di essere liberi di vivere la propria esistenza.

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