Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Calcio, se un bacio omosessuale fa discutere




Vince il Siviglia la coppa contro un “maledetto” Benfica. Torino ha ospitato la finale della Europa League, uno stadio pieno, colorato e poi ognuno ha deciso di festeggiare come meglio credeva. Un bacio, un bacio pubblico, davanti a milioni di spettatori, nell'Italia dove l'omofobia esiste e persiste, nell'Italia del cattivo perbenismo e dalle morali imposte ed antiquate, ecco un bacio diventare notizia. Un bacio tra due giocatori, tra due uomini. Tra chi parla e scrive di festeggiamenti hot, chi molto caldi, chi analizza il bacio alla moviola cercando di provare l'intenzione di dare un bacio sulla guancia e non in bocca, chi scrive e pubblica foto di altri baci tra giocatori per smontare la tesi che sarebbe la prima volta che accade una cosa del genere in una partita di calcio. Una scena vissuta in buona parte del mondo come normale ordinarietà, in questo Paese non è per nulla normale e per nulla ordinaria. Dovrebbe essere la cosa più naturale e normale e bella di questo mondo vedere due persone che festeggiano baciandosi. Non dovrebbe esistere alcuna differenza tra omosessualità ed eterosessualità, non dovrebbe esistere alcuna differenza tra baci ed amore. Ma in Italia, il Paese che ha dimenticato l'emergenza omofobia, il tema dei diritti civili, per concentrarsi, ben accogliendo l'invito delle alte autorità ecclesiastiche, su problemi economici, ancora oggi, nel 2014, un bacio omosessuale reca disturbo, o crea scalpore. Un Paese che corre in modo rapido, ad alta velocità, per la riduzione dei diritti dei lavoratori e sociali, ma un Paese che cammina ancora con le carrozze dei secoli passati per l'affermazione piena ed incondizionata dei diritti civili. Non dovrebbe esserci nulla di più naturale che vivere il proprio amore, la propria libertà, la propria gioia. Lo Stato deve garantire le giuste tutele, deve conferire la possibilità ed il diritto della scelta. Il 17 maggio è la giornata internazionale contro l’omotransfobia , quel bacio, semplice e spontaneo, tra due giocatori, ben evidenzia, viste le molte reazioni, come in Italia, almeno, siamo ben lontani dal concepire l'omosessualità come un normale diritto di essere liberi di vivere la propria esistenza.

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