Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

Immagine
  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Calcio, se un bacio omosessuale fa discutere




Vince il Siviglia la coppa contro un “maledetto” Benfica. Torino ha ospitato la finale della Europa League, uno stadio pieno, colorato e poi ognuno ha deciso di festeggiare come meglio credeva. Un bacio, un bacio pubblico, davanti a milioni di spettatori, nell'Italia dove l'omofobia esiste e persiste, nell'Italia del cattivo perbenismo e dalle morali imposte ed antiquate, ecco un bacio diventare notizia. Un bacio tra due giocatori, tra due uomini. Tra chi parla e scrive di festeggiamenti hot, chi molto caldi, chi analizza il bacio alla moviola cercando di provare l'intenzione di dare un bacio sulla guancia e non in bocca, chi scrive e pubblica foto di altri baci tra giocatori per smontare la tesi che sarebbe la prima volta che accade una cosa del genere in una partita di calcio. Una scena vissuta in buona parte del mondo come normale ordinarietà, in questo Paese non è per nulla normale e per nulla ordinaria. Dovrebbe essere la cosa più naturale e normale e bella di questo mondo vedere due persone che festeggiano baciandosi. Non dovrebbe esistere alcuna differenza tra omosessualità ed eterosessualità, non dovrebbe esistere alcuna differenza tra baci ed amore. Ma in Italia, il Paese che ha dimenticato l'emergenza omofobia, il tema dei diritti civili, per concentrarsi, ben accogliendo l'invito delle alte autorità ecclesiastiche, su problemi economici, ancora oggi, nel 2014, un bacio omosessuale reca disturbo, o crea scalpore. Un Paese che corre in modo rapido, ad alta velocità, per la riduzione dei diritti dei lavoratori e sociali, ma un Paese che cammina ancora con le carrozze dei secoli passati per l'affermazione piena ed incondizionata dei diritti civili. Non dovrebbe esserci nulla di più naturale che vivere il proprio amore, la propria libertà, la propria gioia. Lo Stato deve garantire le giuste tutele, deve conferire la possibilità ed il diritto della scelta. Il 17 maggio è la giornata internazionale contro l’omotransfobia , quel bacio, semplice e spontaneo, tra due giocatori, ben evidenzia, viste le molte reazioni, come in Italia, almeno, siamo ben lontani dal concepire l'omosessualità come un normale diritto di essere liberi di vivere la propria esistenza.

Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Quale la città più bella tra Udine e Trieste?