L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Trieste, se l'area di largo Santos ritorna in vita grazie al cricket



Attraversando i rottami del Porto vecchio di Trieste, dopo aver salutato il gatto nero, fermo ed immobile, sopra un piccolo pezzo di legno, indifferente al degrado che lo circonda, solo e pensieroso, forse in attesa del gattaro di turno,

sentirai, oltre il muro che divide spazi tanto vicini quanto lontani, grida.
Ma non grida di dolore.
Incuriosito da ciò deciderai di recarti oltre quel muro, ma superando il cancello dell'area di Largo Santos e verrai colto dallo stupore.

No, non tanto dalla distesa di panni lungo la recinzione, 

e neanche dalla battaglia tra due gabbiani per un piccolo pezzo di pane, 

ma per l'invasione di giocatori di cricket.
Tanti, tantissimi, divisi in più squadre.
Chi battitore, chi lanciatore, chi fielder.
E tra una mazza e la palla, che spesso finiva nei roventi cespugli o tra qualche copertone lì abbandonato, per diverse ore, quel luogo deserto, eppur collocato a pochi passi dal salotto buono di Trieste, è ritornato in vita.
Una distesa di gioventù, diverse nazionalità, che hanno deciso di riportar spontaneamente in vita, uno spazio che vive di dilemmi e silenzi.
Ma non in questo sabato primaverile, in questo 12 aprile che almeno a Trieste ha visto dominare, seppur per qualche solitaria ora, pura spensieratezza.




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