Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

La Commissione Europea pone sotto vigilanza l'Italia


Con un rapporto conciso ed eloquente, pubblicato il cinque marzo 2014, la Commissione Europea attesta che l'Italia, insieme a Slovenia e Croazia, sta vivendo squilibri macroeconomici eccessivi, che richiedono un monitoraggio specifico e forte azione politica. La Commissione effettuerà il monitoraggio specifico delle politiche raccomandate in Italia dal Consiglio nel quadro del semestre europeo, e riferirà regolarmente al Consiglio e l'EurogruppoDunque nuove raccomandazioni si apprestano ad arrivare, nuovi paletti, nuove misure che rischiano di far implodere un Paese semplicemente sprofondato nella palude da cui non riesce ad uscire. Per la Commissione Europea l'Italia deve affrontare il livello molto elevato del debito pubblico e la competitività esterna debole, entrambi sono in ultima analisi, radicati nella crescita prolungata della produttività stagnante e richiedono attenzione politica urgente. La necessità di un'azione decisa per ridurre il rischio di effetti negativi sul funzionamento dell'economia italiana e della zona euro, è particolarmente importante date le dimensioni dell'economia italiana. Più in particolare, l'elevato debito pubblico pone un pesante fardello per l'economia, in particolare nel contesto di una crescita cronicamente debole e l'inflazione contenuta. Nel 2013, scrive la Commissione “l'Italia ha fatto progressi verso l'obiettivo di bilancio a medio termine. Tuttavia, l'adeguamento del saldo strutturale nel 2014, come attualmente previsto appare insufficiente, vista la necessità di ridurre l'enorme debito pubblico ad un ritmo adeguato”.
La Commissione ricorda che crisi ha eroso la resistenza iniziale del settore bancario italiano e indebolisce il suo ruolo, peccato che questa crisi nasca proprio dal sistema bancario,dal sistema delle speculazioni di carattere finanziario. “ La perdita di competitività è radicata in un continuato disallineamento tra salari e produttività”, scrivere ciò significa rivedere il sistema delle retribuzioni in Italia agganciandolo al meccanismo della produttività, ma parla anche di “ rigidità di determinazione dei salari” che “ostacolano la effettiva crescita delle imprese. Dunque si andranno a colpire i meccanismi di retribuzione, e ciò non lascia intravedere nulla di positivo. Per gli Stati membri con squilibri eccessivi ( Croazia, Italia e Slovenia ), nonché per l'Irlanda, la Spagna e la Francia la Commissione effettuerà, dunque, un monitoraggio specifico dell'attuazione politica e riferirà regolarmente al Consiglio e l'Eurogruppo come appropriato. Per la Spagna e l'Irlanda , questo si baserà sulla loro sorveglianza post programma. 



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