La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

La coalizione neonazista dell'odio in Slovenia, intervista al giornalista della RTV slovena Erik Valenčič



Esiste un problema neofascismo e neonazismo in Europa? Sì, esiste, è sottovalutato, ed in questa crisi sociale,morale ed etica, figlia anche del violento attacco che il capitalismo ha mosso nei confronti dell'Europa del Sud,cresce ovunque anche a pochi passi dall'Italia senza dimenticare che l'Italia, a tal proposito, non è da considerarsi certamente come un luogo immune da certe realtà nefaste. Anzi, la storia ha insegnato che si deve rimanere sempre vigili, che i valori dell'antifascismo devono essere coltivati e trasmessi alle nuove generazioni per evitare che il buio possa ripiombare tra di noi, ed un ruolo fondamentale deve essere svolto dalle scuole, dalla cultura e dall'informazione. Grazie a Sandi Volk, ricercatore e storico di Trieste, ho contattato il giornalista della RTV slovena Erik Valenčič autore del documentario  "Koalicija sovraštva" (La coalizione dell'odioche con il suo documentario sull'estrema destra in Slovenia, ha sollevato un velo che ha mostrato la nudità cruenta di una realtà che con l'indifferenza ma anche tolleranza di molte realtà anche istituzionali, trova sempre più consenso anche nelle scuole; una realtà violenta, pericolosa ed a pochi passi da Trieste.

Segue la mia intervista a Erik Valenčič , con la traduzione dallo sloveno all'italiano curata da Sandi Volk


***


VPRAŠANJA ZA ERIKA VALENČIČA O DOKUMENTRCU O NEONACISTIH V SLOVENIJI

Il documentario sull'estrema destra in Slovenia http://www.youtube.com/watch?v=aFFWGd9wUoo  ha fatto molto discutere tra diverse persone della minoranza slovena in Italia, ma a livello nazionale, parlo dell'Italia, si sa poco o nulla di quello che sta accadendo, chi sono i nazionalisti di estrema destra sloveni , oggi nel 2014?

Dokumentarec o skrajni desnici v Sloveniji http://www.youtube.com/watch?v=aFFWGd9wUoo je povzročil veliko diskusijo med pripadniki slovenske manjšine v Italiji, vendar se na italijanski vsedržavni ravni ve malo ali nič o tem, kar se dogaja v Sloveniji, kdo so skrajno desni nacionalisti v Sloveniji danes, leta 2014.


Imamo dve tipični vrsti skrajnih desničarjev. Oboji prisegajo na bodisi domoljubje bodisi na belo raso. Ideološka povezanost med njimi je očitna, ko je govora o tujih narodih, migrantih, Romih in pa tudi tistih, ki se z njimi ne strinjajo. Vendarle pa so neke razlike med njimi. Neonacisti (imamo 4 večje skupine Blood&Honour Slovenia, Headhunters Domžale, Slovenski radikali in Avtonomni nacionalisti) so nase prevzeli vzorce tovrstnih gibanj iz Evrope. Uporabljajo isto simboliko, bolj kot priseganje na Hitlerja pa je v ospredju boj za obstoj bele rase, ki je po njihovem mnenju ogrožena. Za njih so zelo značilni nasilni izpadi, kot je bil pretep znanega gejevskega aktivista Mitje Blažiča in številnih drugih. Veliko dajejo tudi na to, da se povezujejo s tujino, da vabijo sem neonaciste iz drugih držav. Druga vrsta skrajnih desničarjev pa deluje pod krinko domoljubja (glavni skupini sta Hervardi in Tukaj je Slovenija). Njihovo delovanje je usmerjeno znotraj Slovenije, Tukaj je Slovenija je zelo aktivna po srednjih šolah. Dijake prepričujejo v mitologijo slavnega slovenstva, pri čemer pa se prav ta skupina po zbranih podatkih osredotoča na rekrutacijo mladih 'domoljubov' v vrste neonacistov.

Abbiamo due tipi caratteristici di estremisti di destra. Entrambi giurano o sul patriottismo o sulla razza bianca. Il legame ideologico tra loro è evidente quando si parla di popoli stranieri, migranti, rom e anche di coloro che non sono d'accordo con loro. Nonostante tutto esistono però delle differenze tra di loro. I neonazisti (ci sono 4 gruppi maggiori: Blood and Honour Slovenia, Headhunters di Domžale, Slovenski radikali – Radicali sloveni e Avtonomni nacionalisti – Nazionalisti autonomi) hanno assunto i modelli dei movimenti simili in Europa. Utilizzano la stessa simbologia, più che il giurare su Hitler è però in primo piano la lotta per l'esistenza della razza bianca, che secondo loro è in pericolo. Per costoro sono molto caratterizzanti le iniziative violente, come il pestaggio di un noto attivista gay Mitja Blažič e di numerosi altri. Ci tengono molto anche a mantenere legami con l'estero, a invitare in Slovenia neonazisti di altri paesi. Il secondo tipo di estremisti di destra invece opera dietro la maschera del patriottismo (i gruppi principali sono i Hervardi e Tukaj je Slovenija – Qui è Slovenia). La loro attività è rivolta all'interno della Slovenia, Tukaj je Slovenija è molto attivo nelle scuole superiori. Cercano di far passare tra gli studenti la mitologia della gloria slovena, ma secondo i dati raccolti proprio questo gruppo si concentra nel reclutamento dei giovani »patrioti« nelle file dei neonazisti. 

Sembra che partecipano alle loro adunate anche i neofascisti italiani, anche quelli che rivendicano l'italianità dell'Istria? Non è una contraddizione?

Zgleda da na zborovanjih slovenskih skrajnih desničarjev sodelujejo tudi italijanski neofašisti, tudi tisti ki zahtevajo italijanstvo Istre. Ni to protislovje?

Teh protislovij je ogromno. Med voditelji neonacistov imamo recimo ljudi, ki so po narodnosti iz južnih republik nekdanje Jugoslavije in kljub temu so zelo sovražno nastrojeni proti tem narodom. Potem imamo Slovenske radikale, ki so na svoji prejšnji spletni strani razglašali, da se zavzemajo za nemški narod in Tretji rajh. Potem vabijo neofašistične glasbene skupine, kot je Ultima frontiera, ki v svoji pesmi Terra rosa, poje: »Istra, Reka, Dalmacija ni slovenska ne hrvaška, to je zemlja italijanska.« Ali pa odhajajo na Madžarsko na shode skrajno desničarske stranke Jobbik, čeprav člani te stranke javno zažigajo slovenske zastave. Podobnih neumnosti je še veliko in da, to je ena velika kolektivna kognitivna disonanca. Kot je v oddaji Koalicija sovraštva dobro zadel David Perič iz Štivana: »Ti ljudje so eni totalni bedaki.«

Di queste contraddizioni ce ne sono un'immensità. Tra i dirigenti dei neonazisti abbiamo ad esempio persone che sono di origine delle repubbliche del sud dell'ex Jugoslavia, ma nonostante ciò hanno un atteggiamento di grande odio verso tali popoli. Poi abbiamo i Slovenski radikali, che sulla loro recedente pagina web proclamavano di sostenere il popolo tedesco ed il Terzo Reich. Inoltre invitano gruppi musicali neofascisti, quali gli Ultima frontiera, che nella loro canzone Terra Rossa cantano »Istria, Fiume e Dalmazia, ne Slovenia, ne Croazia, ma terra italiana«. Oppure se ne vanno in Ungheria alle manifestazioni del partito di estrema destra Jobbik, nonostante i membri di tale partito diano pubblicamente fuoco a bandiere slovene. Di simili idiozie ce ne sono molte ed effettivamente si tratta di una grossa dissonanza cognitiva. Come ha detto molto bene David Peric di S. Giovanni »Questa gente sono degli idioti totali«.

Questi gruppi sono più diffusi nelle città o nei centri più piccoli?
Te skupine so bolj razširene v velikih mestih ali v manjših krajih?

Te skupine so razširjene po srednjih šolah, v neki meri tudi na faksih. Njihovi pripadniki so najbolj organizirani v večjih mestih, v Domžalah ob Ljubljani imajo svoje klubske prostore in trgovino. Najdemo pa jih seveda tudi v manjših krajih, tako imenovanih idiličnih, spalnih naseljih. Imamo fotografije, ki prikazujejo lepe hiše z urejenimi živimi mejami. V hiši pa na zidu nad otroškimi igračami visijo nacistične zastave.

Questi gruppi sono diffusi nelle scuole superiori, in una certa misura anche nelle università. I loro appartenenti sono organizzati meglio nei luoghi più grandi, a Domžale presso Lubiana hanno un loro club e un loro negozio. Ma li troviamo anche nei luoghi più piccoli, nei villaggi, detti idilliaci, dormitorio. Abbiamo fotografie che mostrano belle case con siepi curate. In casa però sopra i giocattoli dei bambini sono appese al muro bandiere naziste.

Chi sono i soggetti più coinvolti? Studenti, disoccupati? Lavoratori?
Kdo so najbolj vpleteni osebki? Študenti, brezposelni, delavci?

Kot rečeno, velika večina jih je mladih, od najstniških do poznih dvajsetih let. Voditelji so starejši, so v svojih tridesetih, štiridesetih letih starosti. Skrajno desničarska propaganda je zelo prisotna na šolah. Odvijajo so procesi radikalizacije mladih, ki se jih da ponazoriti s slogani. Človek najprej prevzame slogan 'Ponosen Slovenec' ali 'Ponosen domoljub'. To vodi v 'Slovenija Slovencem' in nato preraste v odkrito sovraštvo do multikulturalizma, do tujega in drugačnega. Ne obstaja pa en tipičen profil teh ljudi, med seboj so si različni. Združuje pa jih ksenofobija in od tu naslov 'Koalicija sovraštva'.

Come detto la gran maggioranza sono giovani, dagli adolescenti ai tardi ventenni. I capi sono più vecchi, hanno dai trenta ai quarant'anni. La propaganda dell'estrema destra è molto presente nelle scuole. Sono in corso processi di radicalizzazione dei giovani che si possono rappresentare attraverso slogan. La persona assume prima di tutto lo slogan »Sloveno orgoglioso di esserlo« o »Patriota orgoglioso di esserlo«. Questo porta a »La Slovenia agli sloveni« per poi arrivare all'odio aperto per il multiculturalismo, per quanto è straniero e diverso. Ma non esiste un profilo tipico per queste persone, sono diversi tra loro. Quello che li accomuna è la xenofobia e da qui il titolo del documentario »La coalizione dell'odio«.

E vero che alcuni militari dell'esercito sloveno partecipano alle loro  adunate?
Je res da na njihovih zborovajih sodelujejo tudi pripadniki slovenske vojske?

Imamo fotografije, ki dokazujejo, da so med pripadniki Slovenske vojske tudi neonacisti, vendar ker tu še razkrivamo ozadje tega problema, o tem zdaj še ne bi govoril. Dejstvo pa je, da tudi to obstaja, da so neonacisti tudi v policijskih vrstah. Ni pa to tako zelo velik problem, da bi bila zaradi tega ogrožena varnost države. Je pa res, da so se nekateri neonacisti, ki niso pripadniki Slovenske vojske, celo urili na več vojaških vadbiščih. Politika je zato vedela, a ni ustrezno odreagirala.

Abbiamo delle foto che dimostrano che tra gli appartenenti all'esercito sloveno ci sono neonazisti. Dato che però stiamo ancora indagando la questione non vorrei ancora parlarne. E' però un fatto che esista anche questo e che i neonazisti ci siano anche nelle file della polizia. Non si tratta però di un problema tanto grosso da poter sostenere che sia in pericolo la sicurezza dello stato. È tuttavia vero pure che neonazisti, che non appartengono all'esercito sloveno, si sono addestrati in campi di addestramento dell'esercito. La politica lo sapeva ma non ha reagito come avrebbe dovuto.


Come sono organizzati dal punto di vista militare i neonazisti? Fanno esercitazioni? Hanno armi?
Kako so neonacisti organizirani z vojaškega vidika? Se urijo? Imajo orožje?

Starejši neonacisti mlajše učijo metode uličnega spopadanja. Preizkušajo jih v posameznih pretepih. Pri teh ljudeh je namreč nuja, da se med seboj dokazujejo in voditelji so v glavnem tisti, ki imajo za seboj največ pretepov. Na množičnih demonstracijah v Ljubljani 30. novembra 2012 je bila skupina neonacistov po vojaško postrojena, točno so vedeli, kaj delajo. Torej: bili so izurjeni za to. Uspelo jim je zanetiti največje izgrede, ki jih je doživela Ljubljana v samostojni Sloveniji.

Quelli più anziani istruiscono i più giovani sui metodi dello scontro di strada. Li mettono alla prova in scontri fisici. Presso questa gente è infatti indispensabile di dimostrarsi continuamente tra di loro ed i capi sono in genere coloro che hanno più scontri alle spalle. Alle manifestazioni di massa a Lubiana del 30 novembre 2012 il gruppo neonazista era schierato in maniera militare, sapevano esattamente cosa stavano facendo. Ovvero: erano addestrati a questo. Gli è riuscito di provocare i più gravi incidenti visti a Lubiana da quando la Slovenia è indipendente.

Come si pone la polizia slovena?
Kakšen je odnos slovenske policije?

Slovenska policija po moji oceni premalo ve o teh skupinah. Ni videti, da bi jim posvečala pozornost, da bi organizirano spremljala njihove aktivnosti. To je v intervjuju potrdil tudi vodja Kriminalistične uprave Marjan Fank. Problem je tudi ta oziroma predvsem ta, da nimamo ustrezne zakonodaje, ki bi urejala to področje. Zato tudi pri nas potekajo mednarodna zbiranja neonacistov, ki se tu lahko povsem nemoteno družijo, čeprav na koncertih razpihujejo sovraštvo, kar je nezakonito. A v zakonodaji velja, da so to zabave zaprtega tipa, zato policija na njih ne posreduje. Iz dokumentov, ki jih imamo, je videti, da se zakonodaja na tem področju najbrž ne bo uredila, manjka politična volja.

La polizia slovena a mio avviso sa troppo poco di questi gruppi. Non pare che gli dedichi attenzione, che segua in maniera sistematica le loro attività. Ciò è stato confermato nell'intervista anche dal capo dell'Amministrazione criminalistica (Ufficio criminale?) Marjan Fank. Il problema e anche che, ovvero sopratutto che non c'è una legislazione adeguata che regoli tale settore. É anche per questo che proprio da noi si svolgono incontri internazionali di neonazisti che da noi possono riunirsi del tutto indisturbati, anche se ai loro concerti diffondono l'odio, cosa proibita dalla legge. Ma secondo la legislazione si tratta di riunioni di tipo chiuso, privato, perciò la polizia non vi interviene. Dai documenti che abbiamo emerge che probabilmente la legislazione a riguardo non verrà adeguata, manca la volontà politica.

I rapporti con la minoranza slovena italiana come sono?
Kakšni so odnosi slovenskih neonacistov s slovensko manjšino v Italiji?

Ni nobenih odnosov. Slovenska manjšina se nikoli ne bi družila s takšnimi ljudmi. Za primer: ko so Hervardi nekako uspeli imeti predavanje o mitološki preteklosti Slovencev v Narodnem domu v Trstu, je to sprožilo veliko negodovanja med zamejskimi Slovenci, ki so zavzeli stališče, da ti rasisti ne spadajo v Narodni dom.

Non ci sono rapporti. La minoranza slovena non si metterebbe mai con simili persone. Ad esempio: quando i Hervardi sono in qualche modo riusciti a tenere una conferenza sul passato mitico degli sloveni al Narodni dom di Trieste ciò ha provocato grandi proteste tra gli sloveni della minoranza che hanno preso la posizione che tali razzisti non devono avere spazio al Narodni dom.

Si parla molto del gruppo della tifoseria Green Dragons, che per la prima volta nei suoi 25 anni risulta minacciato ad essere egemonizzato dai neonazisti? Come è potuto accadere?
Veliko se govori o navijaški skupini Green Dragons, ki naj bi bil prvič v 25 letih obstoja v nevarnosti da ga hegemonizirajo neonacisti. Kako je lahko prišlo do tega?

Zgodba je dolga in zapletena. Neonacisti so večkrat v preteklosti neuspešno poskušali vzpostaviti svoj vpliv znotraj tega kluba. Stvar se jim je začela obračati vprid okoli leta 2006, ko je Olimpija padla iz prve nogometne lige v peto. Takrat je veliko članov zapustilo navijaški klub in neonacisti so začeli lažje graditi svoj vpliv. Ko se je Olimpija spet zavihtela v prvo ligo, so se tudi Green Dragons začeli znova številčno krepiti in mednje je prišlo veliko neonacistov, ki so se osredotočili tudi na rekrutacijo novih članov v svoje vrste. Osredotočili so se na mlade navijače, ki sicer najbrž nikoli ne bi prišli v stik s to ideologijo nacionalsocializma. Zdaj jih je že nekje med 20 in 25 odstotkov vseh članov v klubu in klub ima predvsem med mladimi vedno bolj neonacistični predznak. Kako je lahko prišlo do tega? Tudi in predvsem zato, ker starejši člani tega problema niso dovolj hitro prepoznali in nekateri ga še vedno vztrajno ignorirajo. Primer Dragonsov je opozorilo za celo družbo.

La storia è lunga e complicata. In passato i neonazisti hanno cercato più volte di stabilire la loro influenza dentro tale club. La cosa ha iniziato a girare a loro favore intorno al 2006, quando l'Olimpia è stata retrocessa dalla prima alla quinta serie. In quell'occasione molti soci hanno abbandonato il club di tifosi e i neonazisti hanno iniziato a stabilire la loro influenza con maggiore facilità. Quando l'Olimpia è tornata in prima serie anche i Green Dragons hanno iniziato a rafforzarsi numericamente e tra i nuovi soci c'erano molti neonazisti, che si sono concentrati anche sul reclutamento di nuovi adepti per le loro organizzazioni. Ora sono tra il 20 ed il 25% dei soci del club ed il club ha, sopratutto tra i giovani, una caratterizzazione sempre più neonazista. Come è potuto accadere? Anche e sopratutto perché i soci più vecchi non hanno riconosciuto abbastanza per tempo il problema, e alcuni insistono pervicacemente nell'ignorarlo. Il caso dei Dragons è un campanello d'allarme per tutta la società.

Ricorrono anche all'araba fenice? Che è il simbolo del MSE dei neofascisti europei?
Med simboli, ki jih uporabljajo je mogoče tudi Arabski fenix, ki je simbol evropskih neofascistov MSE?

To ne vem, najbolj pa uporabljajo svastike, keltski križ, tako imenovanega karantanskega panterja, domobranskega orla, gestapovsko mrtvaško glavo in pa simbole iz nordijske ter keltske mitologije.

Questo non lo so, quello che utilizzano di più sono le svastiche, la croce celtica, la cosiddetta »pantera della Carantania«. Il teschio della Gestapo e i simboli della mitologia celtica e nordica.

Quanto ha inciso la crisi dell'Europa in tutto ciò?
Koliko je na dogajanje vplivala evropska kriza?

Mladi izgubljajo zaupanje v politične elite in tudi samo prihodnost. V Evropsko unijo smo šli z velikimi upi in pričakovanji, zdaj pa smo tam nekje na repu, zapostavljeni in razočarani. Mislim, da je to prevladujoča klima v državi, predvsem med mladimi. Kriza je zagotovo faktor, ampak ne le gospodarska, temveč tudi politična in moralna. Cela Evropa pravzaprav zelo jasno ponavlja napake iz začetka 20. stoletja. Letos bomo obeležili 100. obletnico prve svetovne vojne in bojim se, da bomo imeli tretjo svetovno vojno, še preden bomo prišli do 100. obletnice druge. Stvari so zelo slabe. Vodilni evropski sociologi protiislamsko histerijo komentirajo z razlagami, da muslimani v Evropi danes postajajo to, kar so bili takrat Judje.

I giovani perdono la fiducia nelle elites politiche e nello stesso futuro. Siamo entrati nell'Unione europea con grandi speranze e attese, mentre ora siamo verso la coda, non considerati e disillusi. Credo sia questo il clima prevalente in Slovenia, sopratutto tra i giovani. La crisi è certamente un fattore, ma non solo quella economica, anche quella politica e morale. Di fatto l'Europa intera ripete chiaramente gli errori dell'inizio del 20° secolo. Quest'anno celebreremo il centenario della Prima guerra mondiale e temo che avremo una terza guerra mondiale ancora prima di arrivare al centenario della seconda. Le cose vanno molto male. I più importanti sociologi europei commentano l'isteria anti-mussulmana spiegando che i mussulmani stanno oggi assumendo in Europa il ruolo che all'epoca era degli ebrei.

Si parla di Slovenia come un territorio fertile per il turismo neonazista? Cosa si vuole intendere con ciò?
Se o Slovenji govori kot o plodnem terenu za bodočnost neonacizma? Kaj se ima s tem v mislih?

Tako kot se mora posameznik znotraj neonacistične scene venomer dokazovati, tako se morajo tudi različne skupine med seboj, tudi v mednarodnem kontekstu. Roko na srce, slovenki neonacisti ne morejo veliko ponuditi mednarodni sceni razen seveda tega, da tu organizirajo razna srečanja in zborovanja. Da se to lahko sploh dogaja v naši državi, je tako problem kot sramota. Kar pa me bolj skrbi, je prihodnost. Ne smemo dovoliti, da se nestrpnost med mladimi razraste do te mere, da bo neobvladljiva. Zaenkrat lahko v dobro štejem prav te množične demonstracije, ki so zajele Slovenijo pozimi 2012/13. Ljudje so prepoznali krivce za trenutno slabo situacijo v političnih in gospodarskih elitah, torej niso jeze stresali čez migrante, tujce in podobno. Niso torej nasedli skrajno desničarskemu diskurzu, ki ga je širil in ga še vedno širi takrat predsednik vlade, danes vodja opozicije Janez Janša, ki z žaljivimi podtoni govori o prebivalcih iz republik nekdanje Jugoslavije. Ljudje to zaenkrat v glavnem zavračajo.

Come dentro la scena neonazista il singolo deve continuamente dimostrarsi. Così anche i vari gruppi devono confrontarsi tra loro, anche in un contesto internazionale. Sinceramente i neonazisti sloveni non hanno molto da offrire alla scena internazionale tranne naturalmente il fatto di organizzare in Slovenia incontri e assemblee. Che ciò possa accadere nel nostro paese è tanto un problema che una vergogna. Ma quello che ci preoccupa di più è il futuro. Non dobbiamo permettere che l'intolleranza si diffonda tra i giovani fino al punto da diventare incontrollabile. Per ora posso considerare come fattore positivo proprio le manifestazioni di massa che hanno coinvolto la Slovenia nell'inverno 2012/13. La gente ha riconosciuto i colpevoli della pessima situazione attuale nelle elites politiche ed economiche, quindi non hanno sfogato la loro rabbia sui migranti, sugli stranieri e cose simili. Non hanno quindi prestato orecchio al discorso dell'estrema destra, diffuso allora ed ancora oggi dall'allora presidente del governo e attuale capo dell'opposizione Janez Janša, che parla con sottintesi offensivi degli abitanti delle altre repubbliche della ex Jugoslavia. La gente per ora in genere rifiuta queste cose.

L'antifascismo come risponde a tutto ciò in Slovenia?
Kako na vse to odgovarja slovenski protifašizem (slovenski protifašisti)?

Pa, jezni smo. Oddaja je, kolikor mi je znano, ker nisem uporabnik Twitterja in Facebooka, sprožila veliko polemik na spletu. Aktivirali so se tudi drugi novinarji, civilna družba je vznemirjena in to je dobro. To je bil namen oddaje – prebuditi ljudi, povedati jim, kaj se dogaja, da se lahko skupaj spopademo s to nevarnostjo. Prišlo je do simpatičnega dogodka prejšnji četrtek, ko je skupina sedmih neonacistov prišla na neko študentsko zborovanje tu v Ljubljani. Ljudje so jih takoj prepoznali in jim vzklikali: 'Koalicija sovraštva!' To je super začetek, namreč takojšnja identifikacija teh ljudi in javna osramotitev. A kot rečeno, to je samo začetek.

Mah, siamo arrabbiati. La trasmissione ha scatenato, per quanto a mia conoscenza non essendo un utilizzatore di Twitter e facebook, grosse polemiche in rete. Si sono attivati anche altri giornalisti, la società civile è preoccupata e ciò è un bene. Era questo l'intento della trasmissione – svegliare la gente, dirgli cosa sta succedendo per poter affrontare assieme questo pericolo. Lo scorso giovedì c'è stato un fatto simpatico, quando un gruppo di sette neonazisti si è presentato ad un assemblea studentesca qui a Lubiana. La gente li ha subito riconosciuti e si è messa a gridargli »Coalizione dell'odio«! E' un inizio molto promettente, il fatto che questa gente sia stata immediatamente identificata e stigmatizzata pubblicamente. Ma, come detto, è solo un inizio.

E' prevista anche una traduzione in italiano o una presentazione in Italia del documentario? Perché merita di essere diffuso anche in Italia specialmente nelle zone di confine.
Je mogoče predviden tiudi prevod dokumentarca v italijanščino ali njegova predstavitev v Italiji? Zakaj je vreden, da se ga vidi tudi v Italiji, predvse na obmejnem področju?

Absolutno smo za to, da se film pokaže tudi v Italiji, dobivamo že podobna vprašanja iz Berlina in Dunaja. Z veseljem in spoštovanjem pridemo na obisk čez mejo, da debatiramo o tej stvari in si izmenjamo izkušnje in informacije. Vprašanje podnapisov je kvečjemu zgolj vprašanje tehnične narave.Pomembno je, da se film pokaže tudi v Italiji ne le zaradi slovenske manjšine, ki se redno sooča s ksenofobnimi izpadi neofašistov, ampak tudi zato, ker so takšni pojavi problem družbe v celoti. Če bomo fašistom in nacistom dovolili, da se nemoteno razvijajo naprej, bomo na koncu vsi plačali visoko ceno za to. Moramo se povezati med seboj, kajti dokler bo obstajala koalicija sovraštva, mora obstajati tudi protifašistična koalicija. To smo navsezadnje dolžni tudi vsem žrtvam nacifašizma.


Siamo assolutamente favorevoli a che il film venga visto anche in Italia. Domande simili le stiamo ricevendo da Berlino e Vienna. Verremo con gioia e rispetto in visita oltre confine per dibattere di questa cosa e scambiare esperienze e informazioni. La questione dei sottotitoli è al massimo un problema di natura tecnica. E' importante che il film venga visto anche in Italia non solo per la presenza della minoranza slovena, che si confronta regolarmente con gli attacchi xenofobi dei neofascisti, ma anche perché tali fenomeni sono un problema di tutta la società. Se permetteremo a fascisti e nazisti di svilupparsi indisturbati pagheremo alla fine tutti un prezzo molto alto. Dobbiamo collegarci tra di noi, perché finché esisterà la coalizione dell'odio deve esistere anche una coalizione antifascista. Alla fin fine lo dobbiamo anche a tutte le vittime del nazifascismo. 

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