L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Quella statua di San Michele Arcangelo in una stazione di benzina



La Calabria è una regione ad alta vocazione mistica e spirituale e religiosa. Tradizione popolare e culto religioso si fondono ed a volte si confondono, invadendo luoghi, spazi di vita comune e città. Veggenti, mistiche, esorcisti, indicazioni stradali che indicano luoghi ove sarebbero avvenute apparizioni di Gesù o della Madonna, 



alberi trasformati in luogo di culto a causa della caduta di in fulmine, in una notte dai mille misteri, che avrebbe lì stilizzato il volto di un Santo, e Vibo Valentia è uno dei principali luoghi della Calabria ove ciò è ben visibile.
D'altronde il vibonese, in particolar modo, è un territorio anche se dalle mille potenzialità, in stato di povertà. Povertà che è concime, insieme all'ignoranza ma anche alla solitudine ed al nulla che risucchia ogni speranza in queste terre, per i campi ove sorge e domina la religione. 

Ma in Calabria non mi era mai successo di vedere una statua di San Michele Arcangelo in una stazione di benzina. Un piccolo monumento dedicato a quella figura religiosa, a pochi minuti dal centro di Vibo Valentia , all'interno della stazione di servizio, roba da stropicciarsi gli occhi.
Anche se in verità, non so se buona o giusta, a molti potrebbe sembrare tutto normale, d'altronde quel Santo è venerato in Calabria all'ennesima potenza, diversi sono i cortili privati che hanno statue di San Michele Arcangelo che è patrono anche in diverse località calabresi. Ma San Michele Arcangelo è anche il Santo della 'Ndrangheta. L' iniziato nella ‘Ndrangheta ( contrasto onorato) quando diventa Picciotto d’onore nell’atto di compiere il rito di battesimo giura con la figura di San Michele Arcangelo tra le sue mani mentre brucia . San Michele Arcangelo, che in tal paradosso sociale e culturale, è stato proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII il 29 settembre 1949 . Ma è protettore anche di altre categorie come i farmacisti, doratori, commercianti, fabbricanti di bilance, giudici, maestri di scherma, radiologi. Si affidano a lui anche i paracadutisti d’Italia e di Francia. Insomma ciò sta a significare come religione e tradizione, attraverso i simboli, manifestano l'ancoraggio a certi e dati principi. Principi che possono condurre verso l'accettazione della 'ndrangheta, verso un senso di rispetto per le forze dell'ordine che combattono la 'ndrangheta, o semplicemente verso un Santo che è conteso tra due opposti che nel silenzio dell'omertà dominante in questa fetta di Calabria, continua a primeggiare ma ove una posizione di parte la si deve prendere e la si prende, o con o contro.



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