Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Quella statua di San Michele Arcangelo in una stazione di benzina



La Calabria è una regione ad alta vocazione mistica e spirituale e religiosa. Tradizione popolare e culto religioso si fondono ed a volte si confondono, invadendo luoghi, spazi di vita comune e città. Veggenti, mistiche, esorcisti, indicazioni stradali che indicano luoghi ove sarebbero avvenute apparizioni di Gesù o della Madonna, 



alberi trasformati in luogo di culto a causa della caduta di in fulmine, in una notte dai mille misteri, che avrebbe lì stilizzato il volto di un Santo, e Vibo Valentia è uno dei principali luoghi della Calabria ove ciò è ben visibile.
D'altronde il vibonese, in particolar modo, è un territorio anche se dalle mille potenzialità, in stato di povertà. Povertà che è concime, insieme all'ignoranza ma anche alla solitudine ed al nulla che risucchia ogni speranza in queste terre, per i campi ove sorge e domina la religione. 

Ma in Calabria non mi era mai successo di vedere una statua di San Michele Arcangelo in una stazione di benzina. Un piccolo monumento dedicato a quella figura religiosa, a pochi minuti dal centro di Vibo Valentia , all'interno della stazione di servizio, roba da stropicciarsi gli occhi.
Anche se in verità, non so se buona o giusta, a molti potrebbe sembrare tutto normale, d'altronde quel Santo è venerato in Calabria all'ennesima potenza, diversi sono i cortili privati che hanno statue di San Michele Arcangelo che è patrono anche in diverse località calabresi. Ma San Michele Arcangelo è anche il Santo della 'Ndrangheta. L' iniziato nella ‘Ndrangheta ( contrasto onorato) quando diventa Picciotto d’onore nell’atto di compiere il rito di battesimo giura con la figura di San Michele Arcangelo tra le sue mani mentre brucia . San Michele Arcangelo, che in tal paradosso sociale e culturale, è stato proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII il 29 settembre 1949 . Ma è protettore anche di altre categorie come i farmacisti, doratori, commercianti, fabbricanti di bilance, giudici, maestri di scherma, radiologi. Si affidano a lui anche i paracadutisti d’Italia e di Francia. Insomma ciò sta a significare come religione e tradizione, attraverso i simboli, manifestano l'ancoraggio a certi e dati principi. Principi che possono condurre verso l'accettazione della 'ndrangheta, verso un senso di rispetto per le forze dell'ordine che combattono la 'ndrangheta, o semplicemente verso un Santo che è conteso tra due opposti che nel silenzio dell'omertà dominante in questa fetta di Calabria, continua a primeggiare ma ove una posizione di parte la si deve prendere e la si prende, o con o contro.



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