Il 26 novembre, dopo l'incontro in
Vaticano tra Putin ed il Papa, e chissà quante armonie sui diritti
negati alle coppie dello stesso sesso, si svolgerà il noto vertice
tra Italia e Russia, ove saranno presenti diversi ministri, oltre che
allo stesso Putin e Letta.
I motivi per effettuare delle
contestazioni sono infiniti, dall'amianto, visto che la Russia è il
primo produttore, ai diritti civili negati in entrambi i Paesi, alle
politiche sul gas, alle politiche attuate dal Governo italiano su
ogni fronte, dalla scuola al lavoro in primis, e così via
discorrendo verso l'infinito malessere che ogni maledetto giorno
uccide ogni tentativo di speranza.
Sembra di capire che Piazza dell'Unità d'Italia e Piazza
della Borsa saranno i luoghi principali ad essere chiamati in causa,
e mi domando saranno queste delle zone rosse, off limits per ogni normale contestazione, presidio, volantinaggio o semplice passaggio?
E' interessante sapere e vedere come
gli organi istituzionali blinderanno Trieste, con enorme dispendio di
risorse pubbliche finalizzate a garantire la solita mitica sicurezza
che spegnerà ogni lume minimo di democrazia.
Tanto, diranno, si potrà manifestare
nelle piazze vicine, nei rioni vicini, e perché no anche nelle città
vicine od anche sulla luna.
Le zone rosse non mi sono mai piaciute.
Sono state sempre un
fallimento.
Le zone rosse servono solo ad
incentivare tensioni.
Le zone rosse sono provocazioni di uno
Stato che teme se stesso, perché se è vero, come dovrebbe essere in una società civile e costituzionalizzata,
che la sovranità appartiene al popolo e che il popolo è la componente determinante di uno Stato,
perché mai lo Stato dovrebbe respingere se stesso?
Un bel complesso Statale, degno della
miglior psichiatria.
Forse perché chi si arroga il diritto
di rappresentare il popolo non rappresenta un bel niente se non se
stesso e pochi ma certi e ben definiti interessi elitari?
Se Trieste, nel giorno del 26 novembre,
avrà le zone rosse, sarà una macchia di vergogna, l'ennesima, per
la storia di questa conflittuale e difficile città. Intanto, il circolo Arcobaleno arcigay ed arcilesbica di Trieste per il 26 novembre 2013 in Piazza Ponterosso chiama la "piazza" così scrivendo: tutti
conoscono Putin. Forse non tutti sanno che in Russia, soprattutto
grazie a Putin e alla Chiesa ortodossa, ci sono ora delle leggi
lesive della dignità umana. Due ragazze, due ragazzi non possono
nemmeno tenersi per mano. Perché? Per il DIVIETO di PROPAGANDA
OMOSESSUALE. Questa
legge è ormai presente da mesi in Russia, e c'è stata un'enorme
crescita delle violenze omofobiche. Nel silenzio delle
istituzioni. NOI
desideriamo con forza continuare a denunciare queste violazioni dei
DIRITTI UMANI LGBT. Per lesbiche, gay, bisessuali, transgender. Per
tutti coloro che non hanno voce. E
NON SOLO PER LORO. Per
le Pussy Riots, Greenpeace, tutti gli attivisti e coloro che si
oppongono alle soppressione e agli abusi dei diritti.
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