C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

Immagine
    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Trieste: le incredibili misure di sicurezza per il vertice Italia Russia



Il presidente della Russia Vladimir Putin, che recentemente ha ricevuto la cintura nera nono dan di taekwondo, la tradizionale disciplina di combattimento coreana, ed il diploma che attesta tale qualifica, giungerà  a Trieste per incontrare il Governo italiano, dopo l'incontro con il Papa, nella data del 26 novembre 2013. Arriverà in quella Europa che recentemente ha reso noto che Germania, Francia, Grecia, l’Italia, i Paesi Bassi, Polonia e Spagna desiderano entrare nel “club dei proprietari di drone”. E migliore accoglienza Trieste non poteva offrire. 

La Prefettura triestina ha reso noto che nel corso dell'incontro sono stati esaminati gli aspetti organizzativi relativi al vertice, con particolare attenzione alla predisposizione dei complessi dispositivi di sicurezza ritenuti necessari, ma che al tempo stesso non siano troppo invasivi delle quotidiane esigenze dei cittadini. A questo riguardo si è convenuta la delimitazione di un'area di sicurezza coincidente con Piazza dell'Unità d'Italia, Piazza Giuseppe Verdi e le relative strade di accesso e che, con diverse cadenze temporali, nei giorni 25 e 26 sarà modulata e ampliata sino a ricomprendere, in concomitanza con lo svolgimento del vertice, l'area compresa tra via Felice Venezian e via Canal Piccolo.



Ma sarà il Comune di Trieste, con l'ordinanza Prot. gen. n. 185251 del 20. 11. 2013 a recepire pienamente le indicazioni come fornite dalla Questura ed a spiegare, in modo dettagliato, le misure specifiche. 

Ritornano a Trieste le zone rosse a partire da lunedì 25, cioè un giorno prima dell'incontro del 26 novembre e fino al termine delle esigenze. 

In particolare dalle ore 16.00 di lunedì 25 novembre, alle ore 20.00 di martedì 26 novembre (e comunque fino a cessate necessità) sarà istituito il divieto di sosta e fermata con rimozione (ambo i lati e laddove non già esistente), per tutti i veicoli lungo le Rive nel tratto di competenza comunale compreso Tra Piazza Tommaseo e via F.Venezian, in via del Mercato Vecchio, via Luigi Cadorna (nel tratto compreso tra Via Felice Venezian e via del Mercato Vecchio), in via Armando Diaz (nel tratto compreso tra via del Mercato Vecchio e via Felice Venezian), in via Dell’Orologio, in piazza Dello Squero Vecchio, in via Pozzo Del Mare, in largo Riccardo Pitteri ed in via Punta Del Forno (nel tratto compreso tra largo Riccardo Pitteri e Androna Del Pozzo), in Piazza Piccola, in via Tor Bandena, via dell’Arsenale, via San Carlo, via Einaudi, Piazza Tommaseo, via Roma nel tratto compreso tra la via Mazzini e Corso Italia, Corso Italia tra Piazza della Borsa e Largo Riborgo. Sarà inoltre istituito il divieto di transito pedonale su tutte le vie all’interno del perimetro individuato da: via del Mercato Vecchio (esclusa), via dell’Orologio (tra il palazzo della regione e l’hotel Duca d’Aosta inclusi), piazza Squero Vecchio (esclusa), via Pozzo de Mare (esclusa), Largo Pitteri (escluso), via Punta Del Forno (esclusa), Androna del Pozzo (esclusa), Largo Granatieri (escluso), Androna del Pane (esclusa), via del Pane (esclusa), via delle Beccherie dal civico 5 sino al Passo della Portizza (esclusa), Piazza della Borsa dal civ. 4 (escluso) al civ. 15 (trasversalmente), via Einaudi, Piazza Tommaseo (esclusa), Riva Tre Novembre (esclusa) e Riva caduti per l’Italianità di Trieste (esclusa). Il divieto di transito pedonale sarà operativo anche in via Rossini, nel tratto compreso tra il civico 2C e la via Trento. Ancora istituzione del divieto di transito per tutti i veicoli in via Luigi Cadorna (nel tratto compreso tra Via Felice Venezian e via Del Mercato Vecchio), in via Armando Diaz (nel tratto compreso tra via del Mercato Vecchio e via Felice Venezian). Da segnalare che una fermata per il trasporto pubblico locale sarà attiva in Corso Italia, tra piazza della Borsa e largo Riborgo compreso.
Dalle ore 8.00 alle 20.00 di martedì 26 novembre (e comunque fino a cessate attività) sarà istituito il divieto di transito pedonale e veicolare lungo le Rive, nel tratto di competenza comunale compreso tra piazza Tommaseo e via Boccardi, via del Mercato Vecchio, via dell’Orologio, piazza Squero Vecchio, via Pozzo de Mare, Largo Pitteri, via Punta Del Forno (sino a Androna del Pozzo) e piazza Tommaseo (tra i civici 1 e 4) e via Canal Piccolo. Deviazioni del traffico sono previste su Corso Cavour per i veicoli provenienti dal viale Miramare, con obbligo di svolta a sinistra in via Milano, e l’obbligo di svolta a destra per i veicoli provenienti da via Valdirivo.




· GIALLO le chiusure al transito pedonale dalle ore 16.00 del 25; 
· ROSA Estensione del medesimo provvedimento dalle ore 08.00 del 26

I Pass.
Si parla di residenti, ma il diritto ad avere il pass riguarderà tutti i triestini o solo i triestini residenti o domiciliati nelle zone interessate dal divieto? Risponde la Questura con una chiara indicazione, i residenti e/o domiciliati nelle aree interdette dovranno presentarsi muniti di un valido documento d’identità o di idonea documentazione atta a verificare in particolare l’effettivo domicilio. 
Dunque i non residenti nelle zone interdette, anche se residenti a Trieste, non avranno diritto ad alcun pass. E' interessante notare che anche le attività commerciali, gli esercizi pubblici e qualsiasi attività con sede nella zona interdetta, che comunque sarà inaccessibile al pubblico, potranno presentare la richiesta all’Urp della Questura per il rilascio di apposito pass per i dipendenti.

E' facilmente intuibile che i commercianti subiranno dei mancati guadagni e chi li risarcirà? E le attività commerciali collocate in zona, tra bar, ristoranti e negozi, sono a dir poco numerose. Per non parlare del fatto che è possibile una sospensione di alcune attività pubbliche come esercitate da parte degli uffici collocati nella zona interessata, come il TAR, il Comune, la Regione, la Prefettura, l'ufficio postale lì collocato, ad esempio, e la stessa Questura che infatti, ricorda, che per l’attuazione del complesso dispositivo di sicurezza, già nella giornata di lunedì alcuni uffici in Questura non saranno aperti. Nel pomeriggio, infatti, non si potranno consegnare i moduli di cessione fabbricato presso l’Ufficio relazioni con il pubblico e saranno chiusi anche gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione, mentre rimarrà aperto al pubblico lo sportello dell’Ufficio passaporti. Per l’intera giornata di martedì 26 novembre tutti gli uffici della Questura saranno chiusi al pubblico, fatta eccezione per l’Ufficio denunce aperto nell’arco delle ventiquattro ore e per gli stranieri già muniti di convocazione per il rilascio del permesso di soggiorno con orario.
Ed il comunicato della Questura si concluderà con questo avviso: Ovviamente per qualsiasi tipo di problema il cittadino potrà sempre telefonare al 113. 

Purtroppo, come da facile previsione Trieste sarà rossa, sì, ma di vergogna. Negare, anche per un solo minuto, il diritto a chi vive in questa città,di poter attraversare i propri luoghi, camminare nelle proprie vie, strade, piazze, solo perché il sistema deve mostrare i muscoli è indegno. Perché queste misure così esasperate? Quali sono i reali motivi? Perché blindare una città in questo modo per Putin ? Perché non ritrovarsi in qualche nave sperduta nel bel mezzo del golfo di Trieste anziché blindare una città e negare il diritto alla mobilità ai cittadini, per non parlare del diritto di manifestare in quelle zone?  Trieste il 26 novembre vivrà una brutta giornata, diventerà semplicemente un buon salotto per il potere, e sarà un lungo momento dove la democrazia verrà interrotta per lasciar correre, via, il sistema per le vie di quei luoghi e spazi che sarebbero della cittadinanza, appunto, sarebbero.




Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot