A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

La Sardegna non sarà l'ultima volta. Accadrà ancora



Ciclone Cleopatra, piena millenaria, bombe d'acqua e corre ancora la fantasia che si scontra con quella realtà tipica del nostro maledetto Paese.
Hanno riscoperto la Sardegna.
Si sono accorti che la Sardegna è parte integrante dello Stato italiano.
Sono anni che in Sardegna si lotta e protesta contro una crisi sociale ed economica enorme, sono anni che si violenta il territorio, sono anni che si chiudono gli occhi, eppure la Sardegna ora è italiana.
Ma ancora per poco.
Da prima notizia, l'evento naturale che ha devastato un territorio e procurato, con la complicità di chi non ha provveduto a governare il territorio nel rispetto del buon senso e della natura, diverse e diversi  morti, diverrà seconda notizia, poi terza, e poi sarà solo una questione sarda.
Tutto ciò dovrebbe essere allucinante, eppure è accettato, eppure è la fottuta normalità di questo sistema.
Si devono cercare gli eroi.
Si devono cercare quelle storie che possono commuovere.
Si fotografano gli animali in difficoltà.
Si immortala l'indegno.
Copioni che si ripropongono ogni volta, tra omaggi, critiche, ed ipocrisia e poi tutto dimenticato.
Eppure ci sono delle vite uccise,ancora una volta, dalla solita incuria.
Ed ogni volta presentano il tutto come straordinario.
La straordinarietà che diventa normalità.
Dicono che questo è il momento del silenzio.
Nessun silenzio.
Non vi sono più lacrime da versare.
Vi è una rabbia enorme, quella rabbia che hanno fatto passare come la semplice voglia di tirarsi sul le maniche.
La Sardegna è Italia, lo è nel modo in cui si è svenduta quella terra,lo è nel modo in cui la si è trasformata in terra da turismo selvaggio per ricchi.
La natura è rabbiosa, funesta, si possono inventare, in pieno stile americano, mille e più nomi per catalogare eventi di un certo tipo, ma ogni evento ha una causa e la causa siamo noi.
Come dare torto a quelli che dicono che la Sardegna farebbe bene a mandare a quel Paese l'Italia, farebbe bene a staccarsi da un Paese che offre solo 20 milioni di euro, una elemosina indegna, da parte di un Paese che nulla ha fatto per evitare l'evitabile ed il prevedibile, perché tutto quello che è accaduto era prevedibile?
Io nel mio piccolo ho vissuto anche l'alluvione.
A Vibo, in Calabria, nera estate del 2006.
Ho visto la furia dell'acqua.
Ho visto le pietre venirti incontro come piume.
Eppure erano pesanti, tanto pesanti.
Ho visto le auto essere sommerse dall'acqua.
Ho visto la collina franare.
Ho visto l'acqua raggiungere quasi i tre metri di altezza.
Ho visto l'alba ma non il tramonto di questa guerra, la guerra di una natura alla cattiveria dell'uomo.
Ho camminato sul fango ma non ho perso nulla io, altri invece sì, quattro morti, sfollati e lavori che ancora oggi devono essere ultimati. Già, la ricostruzione, ricostruire sulle macerie è sempre fonte di guadagno, più della prevenzione.
La Calabria, così come la Sicilia, la Campania, la Liguria, la Toscana, la Sardegna, e tante altre regioni italiane, sono state violentate.
Tanto figurati se accade qui, questo è il pensiero dominante, oppure se accade dio provvederà, già.
Quale dio? Quale?
Contegno, dignità, ma a tutto ciò ci si deve rivoltare perché la Sardegna non sarà l'ultima volta.
Accadrà ancora.



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