La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Dopo il caso marò saranno le guardie giurate a vigilare sulle navi italiane



Il 23 novembre 2013 si svolgerà a Roma la manifestazione che richiamerà da tutta Italia diverse persone per mantenere ferma l'attenzione sulla vicenda che vede da oltre 20 mesi i due militari italiani trattenuti in India. Partiranno bus da tutta Italia, Trieste inclusa, per esempio l'organizzazione politica Trieste pro patria ha fatto presente che organizzerà un bus per presenziare con una propria delegazione al detto evento, che negli intenti sarebbe apolitico ed apartitico. Come è noto i due fucilieri di marina Capo di 1 cl Latorre Massimiliano e 2 capo Girone Salvatore fanno parte del noto battaglione San Marco.


E' singolare, a tal proposito, notare come sul profilo ufficiale della pagina facebook del Reggimento San Marco, sia stato condiviso lo stato dei “fascisti del terzo millennio”, Casapound, che chiedevano, così come accaduto anche a livello istituzionale in diversi Comuni italiani, il ritorno dei due militari. Purtroppo  Ajesh Binki di 25 anni e Valentine di 45 anni a casa non rientreranno più . 


Ad ottobre 2013 la Confitarma Confederazione Italiana Armatori , rendeva noto che “nonostante lo straordinario impegno della Marina militare che dal novembre 2011 ha assicurato la protezione di circa 250 viaggi nell’Oceano Indiano grazie all’imbarco dei Nuclei Militari di Protezione (NMP), restavano a tutt’oggi ancora scoperte alcune rilevanti rotte nell’area a rischio pirateria”  e dunque le navi mercantili italiane potranno utilizzare anche guardie giurate per difendersi da eventuali attacchi di pirati sulle rotte internazionali.

In data 11 ottobre 2011 veniva siglato il Protocollo di intesa tra Confitarma e il Ministero della Difesa, ai sensi del Decreto Legge 12 luglio 2011 , n. 107, in base al quale nell'ambito delle attivita' internazionali di contrasto alla pirateria al fine di garantire la libertà' di navigazione del naviglio commerciale nazionale, si affermava che "è possibile stipulare con l'armatoria privata italiana e con altri soggetti dotati di specifico potere di rappresentanza della citata categoria convenzioni per la protezione delle navi battenti bandiera italiana in transito negli spazi marittimi internazionali a rischio di pirateria individuati con decreto del Ministro della difesa, sentiti il Ministro degli affari esteri e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, tenuto conto dei rapporti periodici dell'International Maritime Organization (IMO), mediante l'imbarco, a richiesta e con oneri a carico degli armatori, di Nuclei militari di protezione (NMP) della Marina, che puo' avvalersi anche di personale delle altre Forze armate, e del relativo armamento previsto per l'espletamento del servizio".

E così è stato.

Una convenzione che prevede per esempio che l’attività di protezione può ben essere svolta da 10 Nuclei Militari della Marina, ciascuno composto da 6 uomini, da imbarcare sui mercantili battenti bandiera italiana in transito nelle aree che sono oggi a rischio di pirateria, la non responsabilità del Comandante della Nave per le scelte inerenti le operazioni compiute nel respingimento di un attacco dei pirati ma nello stesso tempo di mantenere idonee coperture assicurative per responsabilità civile verso terzi, e specificatamente per i danni al personale NMP che dovessero derivare per colpa imputabile all’armatore o i suoi ausiliari.

Con la Legge 2 agosto 2011, n.130 veniva invece autorizzato, "nei casi in cui non sono previsti i servizi di protezione come effettuati dalla Marina Militare", l'impiego di guardie giurate, " il ricorso a guardie giurate individuate preferibilmente tra quelle che abbiano prestato servizio nelle Forze armate, anche come volontari, con esclusione dei militari di leva, e che abbiano superato i corsi teorico-pratici di cui all'articolo 6 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell'interno 15 settembre 2009, n. 154, adottato in attuazione dell'articolo 18 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155. 5-bis".

Mancavano i provvedimenti amministrativi attuativi ed ora, guarda il caso non poi tanto casuale, sono arrivati. Probabilmente la questione dei marò è stata determinante per accelerare tale iter, e quel comunicato, come pubblicato sul sito della confederazione degli armatori, lascia presagire che la marina militare italiana lentamente o forse rapidamente passerà le consegne ai vigilanti privati. Certo,si dirà, ma quanto è normale che la marina militare italiana venga adoperata per tutelare gli interessi del capitale privato? Per non parlare di tutto il business che è legato al fenomeno della così detta pirateria,  sistema assicurativo in primis.
Come sempre in Italia tutto è possibile ed anche stranamente e fottutamente normale.








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