Apriti cielo.
Ora che si paventa l'ennesima guerra lampo, che lampo non sarà,
ora che Francia, Inghilterra ed ovviamente USA, hanno riscaldato i
motori dei loro mezzi umanitari che sparano missili, ecco gli
indignati pacifisti occidentali uscire dal guscio.
Tra chi dice che si viola il diritto internazionale, tra chi dice
che adesso che sono state usate da qualcuno, chi non ha importanza,
le armi chimiche, adesso che si è superata la tolleranza, come se vi possa essere qualche tolleranza verso i massacri dei civili, gli
artefici della democrazia occidentale si mobilitano per la pace che
avrà un caro prezzo, ma che verrà soddisfatta dalla risorse di
quella zona e soprattutto dall'abbattimento del regime iraniano che è
sempre più vicino, ovviamente anche questo per ragioni economiche
mica umanitarie.
In Siria si registrano
70 mila morti quasi 2 milioni di rifugiati,
nell'indifferenza totale di tutti, governi alleati, amici o nemici,
ma specialmente dei pacifisti occidentali.
Il pacifismo non è più credibile.
Il pacifismo che si mobilita solo se partono i missili americani
non è credibile.
Abbiamo tutti sulla coscienza l'indifferenza che ha mutato in
normalità la strage che da anni si consuma in Siria. l'Italia con il suo solito modo "diplomatico" di comunicare è " una fedele feudale" degli USA. La classe dei feudatari , gli USA, possiede la terra italiana ed esercita il comando politico-militare, sostituendosi alle funzioni dello Stato. Il nobile ( governo italiano) amministra la giustizia per tutti gli abitanti del Paese in nome e per conto degli USA ed il popolo è semplicemente servo della gleba...insomma siamo sempre alle solite mentre le organizzazioni umanitarie è da tempo che denunciano ciò che è
ben noto.
Ma le beghe politiche interne sono più importanti dei bambini,
degli uomini o delle donne ammazzate.
In Siria son due anni e più che si consuma una meschina ed
atroce guerra, ma il silenzio ha prevalso, salvo essere frantumato
per opportunismi strategici o sterili sentimenti di parte.
Scenderemo in piazza, certo, ma con la consapevolezza del nostro essere ipocriti.
Marco Barone
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