Dove c'erano in casoni del popolo oggi c'è il nulla

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  Dalle parti di Staranzano un tempo esistevano dei casoni, Casoni Quarantia, ne avevo scritto già in passato , oggi praticamente il nulla. Una vicenda durata decenni dove si è passati alla situazione di oggi, dove si possono intravedere ancora degli scheletri di qualche casone demolito, qualche barca abbandonata, qualche pontile e scalinata conquistata dalla vegetazione e il silenzio, dominante. Questa è stata forse una delle poche situazioni dove la causa ambientalista ha prevalso. Anche se degli interrogativi restano e si capirà nel tempo quale sia stato il vero scopo di tutto ciò, se restituire l'area alla natura, se sottrarla all'utilizzo di chi aveva i casoni per i posti barca, o chissà ancora. Area che era curata dai casoneri e che con il giusto supporto avrebbero potuto migliorare anche l'estetica e rendere maggiormente compatibile con la natura le architetture liquidate come abusive. Una vicenda che ha diviso il territorio, e che rimarrà oramai nei ricordi di ciò c...

La scuola senza libri, il caso dell' Orestad Gymnasium


L'Indire, alla voce formazione, pubblicizza un nuovo modello di scuola che ha trovato vita nell'area vicino a Copenhagen dove è sorta una scuola secondaria di secondo grado nell'ambito del più ampio progetto di sviluppo di Orestad City, l'Orestad Gymnasium. Una scuola dall'architettura moderna, trasparente, dove gli spazi sono condivisi dalla comunità studentesca e dove il ruolo del docente è quello di coordinare l'attività di studio. Tra le cose che mi hanno colpito di più, rilevato che l'Indire continua a studiare i modelli di scuola del Nord Europa e ricordo a tutti che l'Indire è parte integrante di quello che sarà il nuovo Servizio nazionale divalutazione in Italia, è la totale assenza di libri.
Nel video che seguirà per esempio una studentessa affermerà, in modo solare e sorridente, che "Nella mia scuola precedente l'edificio era orrendo, sembrava un vecchio ospedale, non c'erano posti per tutti e c'erano migliaia di libri". Ipad che sostituiscono i libri. Una scuola poco teorica e altamente pragmatica, aperta fino alle nove di sera e per chi lo desidera, con l'ausilio di una specifica tessera, anche il sabato e la domenica. "Gli studenti che vogliono lavorare su un particolare progetto, suonare, produrre video e utilizzare gli studi e l'attrezzatura della scuola. Possono richiedere una tessera d'entrata e usare gli ambienti della scuola durante il weekend", così racconta il preside della scuola.
Lavorare su un progetto ed utilizzare gli studi, parole chiare, dal significato evidente che si inseriscono nel concetto concreto e reale di quel modello di scuola poco teorica, poco critica e fortemente pratica, la scuola lavoro. Anche i testi per gli esami orali saranno scritti dalla classe stessa, ovviamente sotto la guida dei docenti, è quanto ricorda ancora il preside della scuola.
Scuola senza libri? Scuola senza carta? Scuola pratica e poco teorica?
Non deve essere questo a parer mio il futuro della scuola italiana, la tecnologia ha certamente un valore aggiunto per la comunità scolastica, ma non deve essere esclusivo, si deve invece individuare il giusto equilibrio tra studio tradizionale, con i libri, e le nuove tecnologie, leggere e studiare sull'ipad non è la stessa cosa che leggere un testo su un libro tradizionale. Ed in ogni caso in Italia rilevato che il 40% delle scuole necessitano di manutenzione urgente, oggi giorno proporre questi modelli di innovazione è un qualcosa di altamente utopistico. Che senso ha investire in tecnologie, ipad, tablet quando il luogo che vivi e frequenti quotidianamente è pericolante? Pensiamo prima alle strutture dell'edilizia scolastica, cerchiamo di capire dove trovare i fondi per la messa in sicurezza delle scuole italiane, è questa l'emergenza ordinaria principale nel settore dell'istruzione di casa nostra, poi in un secondo momento si può ragionare e discutere su cosa deve essere la scuola del futuro e come questa debba essere strutturata non solo a livello fisico ma anche a livello didattico con il giusto equilibrio tra la tradizionale didattica e le nuove tecnologie.
 note: foto tratta dal sito Indire

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