C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Il mio amico fornaio, iniziativa solidale a Trieste



E' notte, strade silenziose, tende chiuse, e buona parte della città sogna e dorme, eppure centinaia di persone vivono la notte, per lavoro, per necessità, per motivi dalla infinite ragioni, a volte comprensibili a volte no.
Ma vi è un luogo, lì dove ancora esistente, ove respirerai il profumo genuino, sano, del pane, vedrai le mani sporche di farina, il camice bianco ed il cappello del fornaio, osserverai la nascita di quel cibo noto sin dai tempi dell'homo erectus.
Pane salato, senza sale, alle olive, arabo, ferrarese, pugliese, calabrese, pane ed ancora pane.
A Trieste, per promuovere il mestiere de panificatore e il consumo del pane fresco artigianale, le “Giornate dell’artigianato del Nord Est - Il mio amico fornaio”, hanno certamente riportato indietro nel tempo la tecnologica e frenetica società oggi esistente.

Lentezza, l'attesa, il perdersi nel profumo, il confondere il proprio io con la collettività.
Una manifestazione organizzata dai Panificatori della Confartigianato di Trieste in collaborazione con gli assessorati all’Educazione e allo Sviluppo delle Attività economiche del Comune di Trieste, in piazza Sant’Antonio, ove si poteva e si potrà fino a domenica 14 aprile, assaporare varie tipologie di pane, da quello al cioccolato, alla focaccia, e con i prodotti sfornati da “Il mio amico fornaio”, il tutto con una semplice offerta libera che verrà destinata a favore del Burlo Garofolo.

Quando il pane è anche solidarietà, senza però dimenticare che è uno degli alimenti, insieme al caffè sui quali esiste il maggiore margine di guadagno, ma questa è altra storia, ahimè.

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