Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Open Mind Bologna, cosa vuol dire essere donna?



Sì, lo ammetto, sono in "conflitto di interessi." Già, perché la mostra fotografica, totalmente auto-umano- prodotta, che verrà inaugurata il 22 marzo 2013 presso lo SPAZIOBARNUM - via de’ Pepoli 8/b - Bologna , è di mia sorella, Laura.
Solo arte, voglia di comunicare ed urlare al mondo omologato e conformista l'essere donna nel tempo del culto non più occulto.
Un tempo ove la donna è trattata come oggetto, una donna che viene usata e strumentalizzata per fini politici e sociali solo per conferire il senso dell'apparenza, apparenza che deve consistere nell'affermare la fine delle discriminazioni.
Ma questo culto oggetto è la peggiore delle violenze che si possa esercitare verso la donna.

Un WORK IN PROGRESS con più appuntamenti sparsi nel tempo e nello spazio presente per offrire una prospettiva dell'essere donna. Immagini e scatti, oggetti e nudità velata, nero e bianco, colori e opacità, senso e controsenso nell'insieme dell'essere donna.
"Apriamoci la testa". Open Mind.
Per andare oltre le convenzioni e le canoniche regole sociali.
Essere donna non è una regola, neanche una formalità, è vita.

Vi sarà anche una performance, che consentirà di unire la fotografia di Laura con la realtà sensoriale.
Già, cosa vuol dire essere donna?
Laura proverà ad offrire un punto di vista, il suo, in modo certamente forte ed impattante.



Ecco le foto nel giorno della presentazione della mostra fotografica dove si è svolta anche una intensa performance...



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