Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Io non ci sto





Una risata vi seppellirà, scriveva Bakunin, frase che in questo periodo è stata rispolverata per ragioni ovvie.
Comunque vada, chiunque vinca, non vinceremo noi, popolo, non vincerò io, ma trionferà ancora una volta il capitalismo.
E’ in corso una battaglia storica, rivoluzionaria all’interno del capitalismo, il capitalismo tradizionale, contro il capitalismo innovatore e naturale. Il capitalismo di Stato contro il capitalismo liberale.
Ti attirano con le carezze, con i principi senza ideologia che possono essere condivisi nella via del qualunquismo da chiunque, per poi un giorno, e questo giorno verrà e sì che verrà, introdurre il nuovo capitalismo.  Un gran contenitore senza colore.
Un capitalismo che nel suo concetto di capitale umano, sociale ed ambientale, di valore e meritocrazia, prezzerà ogni cosa offrendo alla comunità il vantaggio della nuova economia rispettosa dell’ambiente.
Ma perché non ribaltare il sistema esistente? Si può ugualmente tutelare l’ambiente, il bene comune senza conseguire profitto.
Fin quando vi sarà profitto, questa società muterà la sua forma ma non la sua essenza.
Fino a quando vi sarà valore e capitale, e la proprietà privata, nulla sarà come prima semplicemente per essere come prima.
Paradossalmente rispetto di più i vecchi e conservatori e  tradizionalisti capitalisti che i nuovi capitalisti, perché questi ultimi sono più pericolosi e teatrali, inganneranno la comunità, solo per raggiungere quel profitto sulle nuove economie ed energie.I primi almeno si sono presentati come capitalisti ed hanno manifestato sin dall'inizio la loro essenza, senza alcun inganno teatrale.
Prima la carezza, poi lo schiaffo della violenza capitale naturale.
Io non ci sto.
Nessuna rivoluzione sarà possibile se non vi sarà la ribellione consapevole al capitalismo.

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