La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Venere ha baciato Napoli (foto)



Colori ed opacità, umanità e calore, la Napoli dalle mille contraddizioni ti travolgerà nello stupore di quel fascino che forse non ti aspetti a causa della campagna denigratoria mediatica che da anni imprigiona Napoli nella caverna del pregiudizio
Certo esiste la camorra, esistono problemi di varia e definita ordinarietà, ma voglio parlare attraverso i colori dei muri, voglio parlare attraverso l'arte e la tradizione, voglio parlare con la voce di quell'uomo babelico che sulla via “spacca-Napoli”, ti chiederà una monetina, una sigaretta e con il suo umore e la sua satira sconfinerà ogni ipocrisia.
Ho visto una Napoli che nonostante tutto è viva, ho visto una Napoli che ha voglia di lottare e lotta, di resistere e resiste.
Dalle urla dei giovani che ti chiederanno una offerta per una delle tante Madonne esistenti, a invasioni di sorrisi e canti a cielo aperto senza dimenticare le tante rivendicazioni di diritti sociali per quell'equità e giustizia che il sistema continua a negare.
Avvolto dalle scritte di questo tempo, dai simboli mai defunti, dai profumi dei vicoli e la bocca di quel Vesuvio che tace nel silenzio di una società che prima o poi imploderà per esplodere a Napoli Venere ha elargito il suo bacio attraverso immagini impresse nella realtà vivente.



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