Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Il Digitale terrestre e la follia collettiva.

In Emilia Romagna, in Friuli Venezia Giulia ed  in altre realtà territoriali ha avuto inizio da poco tempo la rivoluzione digitale. L'evento conosciuto ai più come switch off ha comportato l'oscuramento dei canali analogici e la sintonizzazione di fatto dei nuovi canali televisivi grazie all'utilizzo di un semplice apparecchio di plastica ed un telecomando.

Ma ecco che quello che succede in realtà è un dramma umano.
 Una follia da nuovo millennio viva e vegeta.

Senti un lungo fruscio. Provi a cambiare i canali della televisione ma non vedi praticamente nulla a parte delle strisce ondulate in bianco e nero.
Cambi con frenesia tutti i canali possibili ed immaginabili.
Niente.
Nulla.
Panico.
Ecco il sudore.
Ecco l'isteria avanzare.
Che fare?
Dove andare?

Poi all'improvviso capisci , ricordi.
Oggi è il giorno.
Da questo momento potrai vedere la televisione solo attraverso il decoder.
Fuori le temperature sono a dir poco glaciali.
Ma ciò poco importa.
Devi guardare la televisione.

Controlli i tuoi risparmi a disposizione, devi scegliere se fare la spesa o comprare il decoder, guardi velocemente le pagine gialle e cerchi un centro dove poter comprare il decoder.

La scelta cade sul decoder.

Tanti negozi, pochi decoder.
E' quasi una vera e propria caccia al tesoro.
Via , provi con un secondo negozio, e poi con un terzo e così via fino a quando il sospirato decoder lo hai tra le mani.
Nella tua mente gridi vittoria.
E' mio!

Ma questo stato euforico dura poco, pochissimo.
Perchè giunto a casa devi installarlo.
Come fare?
Beh esiste il libretto delle istruzioni.
Un cavo scart, il cavo di collegamento con la televisione ecc ed il gioco è fatto.
Via con la sintonizzazione dei canali.
Alcuni li vedi, altri li senti, altri non li vedi, altri non li senti.
Insomma un gran caos in pochi giorni che sembrano per i più una eternità da girone dantesco infernale.

Ed allora chiami il tecnico, l'amico, il conoscente, chiami qualcuno che soccorra la tua necessità quasi vitale.

Fino a quando dopo le fatiche di Ercole, con classe borghese, con calma, ed un sorriso spalmato su tutto il tuo viso guardi ed ammiri la televisione.

Questo è quello che è successo a moltissimi italiani.
Persone drogate dalla televisione.


La prima cosa che ho pensato quando ho visto che la tv non funzionava più è stato finalmente libertà.
Sospirata libertà

La gente comune dovrà uscire, dovrà socializzare, dovrà leggere i giornali, dovrà dovrà e dovrà.

Sì, la gente è uscita, ma fuori di testa.

Quasi una vera psicosi per l'assenza della televisione.

Se non è un dramma sociale questo, se non è una dipendenza questa, se non è una forma di controllo questa, allora cosa altro è la televisione oggi?
 
La televisione giorno dopo giorno reprime  la tua libertà.

Marco Barone

Commenti

  1. Bellissima e divertente descrizione della trisre realtà!

    Anche se purtroppo c'è poco da ridere ;-)

    Condivido sul mio blog, spero non sia un problema.

    Citando fonte e link, ovviamente!

    Un caro saluto e complimenti per il blog
    Namastè

    RispondiElimina
  2. Ma quale problema, anzi! ti ringrazio per la condivisione! a presto M.

    RispondiElimina

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