Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Differito lo sciopero del 9 e10 dicembre. Esiste ancora il diritto di sciopero?

– Eh già, – ammetteva Maheu, – certo che se si avesse più denaro si abiterebbe più al
largo! Comunque, è ben vero che vivere pigiati come salacche [sardine sotto sale, n.d.r.] non
giova a nessuno.
Si sa come va a finire: uomini bevuti [sempre ubriachi, n.d.r.] e ragazze gravide.
Prendendo lo spunto di qui, ciascuno diceva la sua; e nel tanfo di petrolio che appestava
la stanza, già ammorbata da quello di soffritto, la conversazione si protraeva. No, ben
certo, non era allegro vivere.
Si faticava come bruti in un lavoro al quale un tempo condannavano i galeotti; vi si lasciava spesso la ghirba [la pelle, n.d.r.] prima della nostra ora; e tutto questo per non rimediare neanche un po’ di lesso a cena. Certo, come i polli il becchime, lo stretto necessario per far tacere la fame si aveva; si mangiava, ma appena quel tanto che permetteva di stare in vita e di seguitare a patire; o carichi di debiti, perseguitati dai creditori
quasiché il pane si rubasse. Quando arrivava la domenica, si era così stracchi che si passava
il tempo a dormire. I soli piaceri che restavano, quello di sborniarsi e d’ingravidare la
moglie. Per di più la birra ti fa metter pancia e la pancia ti fa mancar di rispetto dai figli. Ah
no; in quelle condizioni vivere non era punto [per nulla, n.d.r.] allegro.
 Fonte: É. ZOLA, Germinale, Einaudi, Torino 1994, Parte terza, cap. III, pp. 152-153, trad. it. C. S.

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