L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Differito lo sciopero del 9 e10 dicembre. Esiste ancora il diritto di sciopero?

– Eh già, – ammetteva Maheu, – certo che se si avesse più denaro si abiterebbe più al
largo! Comunque, è ben vero che vivere pigiati come salacche [sardine sotto sale, n.d.r.] non
giova a nessuno.
Si sa come va a finire: uomini bevuti [sempre ubriachi, n.d.r.] e ragazze gravide.
Prendendo lo spunto di qui, ciascuno diceva la sua; e nel tanfo di petrolio che appestava
la stanza, già ammorbata da quello di soffritto, la conversazione si protraeva. No, ben
certo, non era allegro vivere.
Si faticava come bruti in un lavoro al quale un tempo condannavano i galeotti; vi si lasciava spesso la ghirba [la pelle, n.d.r.] prima della nostra ora; e tutto questo per non rimediare neanche un po’ di lesso a cena. Certo, come i polli il becchime, lo stretto necessario per far tacere la fame si aveva; si mangiava, ma appena quel tanto che permetteva di stare in vita e di seguitare a patire; o carichi di debiti, perseguitati dai creditori
quasiché il pane si rubasse. Quando arrivava la domenica, si era così stracchi che si passava
il tempo a dormire. I soli piaceri che restavano, quello di sborniarsi e d’ingravidare la
moglie. Per di più la birra ti fa metter pancia e la pancia ti fa mancar di rispetto dai figli. Ah
no; in quelle condizioni vivere non era punto [per nulla, n.d.r.] allegro.
 Fonte: É. ZOLA, Germinale, Einaudi, Torino 1994, Parte terza, cap. III, pp. 152-153, trad. it. C. S.

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