Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Palermo, Hitler pubblicizza un negozio I partigiani: «Cartellone offensivo»

"Cambia style. Don't follow your leader". È l'invito che compare su un cartellone pubblicitario apparso giorni fa in diverse strade di Palermo. Peccato che il "modello" scelto come testimonial del negozio di abbigliamento palermitano sia Adolf Hitler. La divisa è rosa, invece del tradizionale grigio militare. Ma tant'è. Quella che forse voleva essere solo una "goliardata" ha fatto infuriare più di una persona.

ANPI: OFFENSIVO - Prima di tutto i cittadini: alcuni di loro hanno scritto una lettera a Napolitano per segnalare quanto accaduto. Poi il problema è stato sollevato da alcuni consiglieri del Pd. Ora interviene anche l'Anpi, l'associazione nazionale dei partigiani. Il presidente Ottavio Navarra ha inviato una lettera aperta al sindaco di Palermo Diego Cammarata e ai vertici delle forze dell'ordine e della magistratura. «Non comprendiamo come le autorità cittadine abbiano potuto consentire la installazione di tale cartello e ne chiediamo come Anpi di Palermo l'immediata rimozione» si legge. Navarra conclude sottolineando che «questo grave fatto turba gli animi dei democratici palermitani, offende quanti hanno combattuto per abbattere il nazifascismo e viola i nostri principi democratici e costituzionali».

«PROVOCAZIONE» - Dal canto suo l'agenzia che ha ideato la campagna pubblicitaria ha difeso l'iniziativa sostenendo che il cartellone ha chiaramente un intento provocatorio e non intende in alcun modo fare apologia del nazismo. «Il nostro slogan è "New style", abbiamo ridicolizzato Hitler invitando i ragazzi a seguire un proprio stile, evitando di farsi condizionare dai leader - spiega il titolare Daniele Manno -. Tra qualche settimana realizzeremo altri manifesti con l'immagine di Mao Zedong». Ma nemmeno la presunta "par condicio" ha placato gli animi.
http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_23/palermo-pubblicita-hitler-anpi_3fe3d10c-6676-11df-b272-00144f02aabe.shtml

siamo sicuri che sia solo una provocazione? La pubblicità è in linea con i tempi che connotano il sentire spesso comune. Forse a volte bisogna essere messi innanzi al fatto compiuto per capire cosa si è. Dare del razzista ad esempio a chi si comporta da razzista spesso sconvolge l'interessato, ci sarà un motivo a tutto ciò o no?
Marco B.

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